Riparte lo sviluppo della missione ExoMars

Un rover europeo andrà a caccia di vita marziana

La missione europea destinata a cercare tracce di vita biologica su Marte riprende le sue fasi di sviluppo, dopo una pausa di due anni.  Era pronta a partire nell’estate del 2022, ma l’attacco russo all’Ucraina, iniziato in febbraio, stoppò improvvisamente una sonda spaziale ormai pronta al lancio, e ingegneri e tecnici europei, compresi molti italiani, già quasi con la valigia in mano pronti per trasferirsi alla base di Bajkonur, dove la ExoMars Rover 2022 sarebbe dovuta partire con un razzo russo Proton.   

Da ExoMars 2022 a ExoMars 2028

Tra i molti italiani, vi erano anche i tecnici di Thales Alenia Space Italia, la prima contraente del’intero programma ExoMars, che già comprende la missione ExoMars 2016, in orbita attorno a Marte da ottobre 2016, con la sonda TGO; un satellite che sta effettuando una mappa sui gas presenti nell’atmosfera. E ora tocca alla più sfidante e affascinante missione del rover che dovrà andare a caccia di forme biologiche di vita fossile e forse vita ancora presente soprattutto nei grossi giacimenti di ghiaccio.

Questa notte è stato siglato il contratto dalla Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%), con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), del valore complessivo di circa € 522 mln, diviso in tranche, per la continuazione delle attività necessarie al completamento della missione ExoMars 2028 ..                                                              

Il contratto include la realizzazione del Modulo di Ingresso, Discesa e Atterraggio su Marte, e le attività di manutenzione e riconfigurazione dei veicoli già costruiti per la missione del 2022.

Il lancio è previsto dal Kennedy Space Center, nella finestra compresa tra ottobre e dicembre del 2028; non si sa ancora con quale razzo vettore, che potrebbe essere comunque o un Atlas V, oppure un Falcon di Space X.

La missione sinora non ha avuto fortuna. Era programmata, in origine, persino per il 2009. Progettata inizialmente in collaborazione con la NASA, in seguito si preferì un’autonomia tutta europea e in seguito, per contenerne i costi, in cooperazione con l’agenzia spaziale russa.  Si arrivò al 2018, ma alcuni problemi tecnici, all’epoca ancora da risolvere (come quello del paracadute per la discesa sul terreno marziano), la rimandarono al 2020, anno in cui ci si mise di mezzo anche il Covid. E poi al 2022 con le note situazioni di guerra. Uno spostamento sempre di due anni, poiché la “finestra” favorevole per lanciare un veicolo spaziale dalla Terra a Marte si verifica, appunto, dopo almeno 22 mesi.

Italia assoluta protagonista

Guidata dall’ESA, con l’importante partecipazione della NASA e con il sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana, la missione ExoMars 2028 fornirà un rover europeo capace di guida autonoma sulla superficie del pianeta. Previsto per raggiungere Marte nel 2030 dopo un lungo viaggio, il rover, dotato di una trivella sviluppata da Leonardo nello stabilimento di Nerviano (Milano), raccoglierà campioni di terreno perforando il suolo marziano, fino a 2 metri di profondità. Ne analizzerà le proprietà chimiche, fisiche e biologiche utilizzando il suo laboratorio analitico (Analytical Laboratory Drawer ALD) sviluppato da Thales Alenia Space.

Nel frattempo, il Trace Gas Orbiter (TGO), protagonista della prima parte della missione ExoMars, realizzato in qualità di primo contraente da Thales Alenia Space, è attivo in orbita attorno a Marte, con il compito di rilevare gas in tracce nell’atmosfera marziana, in particolare metano. La sonda TGO che svolge un ruolo chiave nella comprensione dei potenziali indicatori della vita su Marte, continua inoltre a trasmettere la maggior parte dei dati, compresi quelli dei rover Curiosity e Perseverance della NASA,  dando un notevole contributo alle ricerche scientifiche in corso. Il TGO, infatti, ha ancora una quantità significativa di carburante a bordo e la sua vita operativa sarà estesa per supportare la missione ExoMars 2028.            

Con la responsabilità della progettazione del modulo EDLM, della realizzazione del suo Radar Altimetro, del Laboratorio Analitico, della sua integrazione sul Rover e del computer di bordo, Thales Alenia Space è inoltre responsabile dell’integrazione delle attività di test e della campagna di lancio.

I commenti

“Dal Sole a Saturno, e da Mercurio a Venere, Giove e Marte, le nostre soluzioni hanno accompagnato ogni odissea nello spazio cercando di svelare i segreti più custoditi dell’universo –  ha affermato Hervé Derrey. CEO di Thales Alenia Space –                                           

Nel prossimo futuro la Luna, con le missioni Artemis II e III, sarà al centro dell’attenzione e la nostra azienda sarà in prima linea nell’esplorazione lunare con equipaggio, lavorando in particolare sul Modulo di servizio europeo della navicella Orion, sulla stazione spaziale cislunare Gateway e sugli habitat lunari multiuso”.

“Siamo davvero onorati della rinnovata fiducia dell’ESA nella nostra azienda affidandoci le attività per il ripristino e la continuazione di questa sfidante missione alla scoperta di tracce di vita su Marte –  dice Massimo Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia. –  “Siamo pronti per i mesi cruciali che ci attendono – continua Comparini – e fiduciosi nella nostra capacità di continuare ad ampliare i confini dell’esplorazione dell’universo, grazie al lavoro costante dei nostri ingegneri e tecnici specializzati, impegnati ogni giorno a portare avanti sfide come queste”.

Sperando che questa volta, e quindi nel 2028, ExoMars venga lanciata, e raggiungere dopo 8 mesi di viaggio Marte. E grazie alla trivella italiana, darci una conferma e la prova scientifica della presenza di vita sul Pianeta Rosso.

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