Uno scrigno di stelle

L’AMMASSO OMEGA CENTAURI, CONSIDERATO ANTICAMENTE UNA STELLA

Uno scrigno di stelle in Omega Centauri, ripreso da Massimo di Fusco e Mirco Turra

Questo è l’ammasso globulare Omega Centauri, altrimenti noto come NGC 5139. A occhio nudo si presenta come una stella di terza magnitudine, solo un po’ sfocata, a nord-est della brillante costellazione della Croce del Sud (invisibile dalle nostre latitudini) ma a uno sguardo più attento e potente mostra tutta la sua bellezza, 7come un minuscolo gioiello fatto di minuscole schegge di diamante. Questa meraviglia brilla a circa 15mila anni luce di distanza e racchiude al suo interno circa 10 milioni di stelle per una massa complessiva di 5 milioni di masse solari, molte delle quali sono molto più vecchie del Sole, entro un volume di circa 150 anni luce di diametro.

Questo ammasso globulare è il più grande e luminoso dei 200 ammassi che popolano l’alone della nostra Galassia e al suo interno convivono diverse popolazioni stellari, diverse per età e abbondanze chimiche, fra cui spiccano le stelle giganti rosse con una tonalità giallastra. In realtà, si pensa che Omega Centauri sia il nucleo residuo di una piccola galassia che si è fusa miliardi di anni fa con la Via Lattea.

La sua età risulta essere di circa 12 miliardi di anni, ossia quasi comparabile a quella dell’Universo stesso. Questo oggetto era già noto agli antichi Greci e Romani, poiché al tempo si trovava molto più alto sull’orizzonte rispetto a oggi. Ma era considerato una stella alla stessa stregua delle altre. Fu Johann Bayer ad assegnare la lettera omega all’ammasso, scambiandola ancora una volta per una stella, nel 1603, e annoverandola nella sua opera Uranometria. Omega Centauri fu considerato una stella fino al 1677, quando Edmond Halley la catalogò come una “macchia chiara” e successivamente Loys de Cheseaux la incluse nella sua lista delle 21 nebulose più luminose. Fu solo nel 1827 che la natura di ammasso stellare irruppe prepotentemente grazie alle misure di James Dunlop, che lo descrisse come un globo di stelle che gradualmente si concentra verso il centro.

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