Una doppia sorpresa dal primo fly-by di Lucy

IL PICCOLO ASTEROIDE DINKINESH SI è rivelato un sistema binario

Doveva essere un primato, invece sono due. La prima tappa della sonda della Nasa Lucy – partita da Cape Canaveral il 16 ottobre 2021 – nella Fascia principale degli asteroidi fra Marte e Giove doveva essere il piccolo asteroide (152830) Dinkinesh, largo solo 790 metri. Un evento già di per sé carico di aspettative, considerando che il fly-by è stato annunciato all’inizio di quest’anno, aggiunto in corsa agli altri obiettivi della missione. Un evento che, sin dalle prime immagini di avvicinamento, ha mostrato un’ulteriore sorpresa: la presenza di una piccola luna, un sassetto di appena 220 metri di diametro, che orbita intorno all’asteroide.

Dinkinesh e la sua enigmatica lunetta si differenziano per alcuni aspetti interessanti dagli asteroidi di dimensioni simili che sono stati osservati da altri veicoli spaziali come Osiris-Rex e Dart. Dinkinesh è stato scoperto nel 1999 dalla survey Linear ma questo nome gli è stato assegnato quando la Nasa ha deciso di concedere a Lucy un obiettivo scientifico da visitare prima del 2025 – anno in cui giungerà all’asteroide Donaldjohanson, prima di arrivare ai sette asteroidi troiani per cui è stato progettato.

La sonda Lucy porta il nome del fossile di ominide scoperto nel 1974 in Etiopia dal paleontologo Donald Johnson, perché intende aiutare a scrivere la storia del Sistema solare, come la piccola Lucy aiutò a scrivere quella dell’Uomo. E Dinkinesh è il nome etiope del fossile Lucy, che in amarico significa “sei meraviglioso”. E sembra davvero aver onorato il suo nome.

La fotocamera della sonda assieme al Long-Range Reconnaissance Imager di Lucy ha fatto un vero e proprio reportage del sorvolo, avvenuto il 1° novembre 2023, da una distanza di circa 430 km.

L’incontro con l’asteroide ha costituito un importante test ingegneristico, grazie al quale il team della missione ha potuto verificare la funzionalità del sistema di tracciamento terminale di Lucy, che consente alla sonda di seguire autonomamente un asteroide durante un sorvolo a una velocità di oltre 16mila chilometri all’ora. Questo servirà per preparare al meglio il prossimo obiettivo, nel 2025.

A partire dal 2027, incontrerà poi i principali obiettivi della missione, gli asteroidi troiani di Giove.
Nel corso della sua missione di 12 anni, Lucy passerà inoltre tre volte vicino alla Terra per ricevere una spinta dalla sua gravità, diventando così il primo veicolo spaziale a tornare in prossimità della Terra dal sistema solare esterno.

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Direttore editoriale di Cosmo