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UN’ESPLOSIONE DI COLORI SPAZIALI

L’annunciata tempesta geomagnetica del 1° giugno ha prodotto spettacolari aurore polari

by Piero Stroppa

Un alone di materia solare emesso dalla corona della nostra stella (tecnicamente una Cme, Coronal mass ejection) e diretto verso il nostro pianeta ha colpito la Terra il 1° giugno 2025, innescando una violenta tempesta geomagnetica (classificata come G4). È stato uno dei più grandi eventi di “meteorologia spaziale” del 25° ciclo solare, che è ancora nella fase di massima attività.

La magnetosfera terrestre ha riverberato a causa di questo impatto notevole, producendo spettacolari aurore polari. In apertura, una aurora ripresa da Alan Dyer vicino a Gleichen (Alberta, Canada), puntando

verso l’alto in un panorama a 360°, con l’orizzonte tutt’intorno e lo zenit al centro. Questa immagine registra l’intero cielo durante il picco della tempesta intorno alle 01:30 MDT del 1° giugno (corrispondenti alle nostre 09:30), con una esplosione di colori che si fondono e convergono allo zenit magnetico, che per l’osservatore si trova poco a sud dello zenit geografico.

La foto è stata realizzata con un mosaico di otto segmenti ripresi in sequenza, a 45° di distanza l’uno dall’altro, ciascuno con un’esposizione di 5 secondi, con l’obiettivo rettilineo Viltrox da 16 mm a f/1,8 su una fotocamera Nikon Z6III a 800 Iso e in orientamento verticale. La composizione è stata realizzata con il software PTGui. Per maggiori informazioni, vedi il sito dell’autore a questo link .

La visibilità delle aurore polari in Canada è un fatto normale, data la vicinanza al polo magnetico terrestre. Nello stato del New Mexico, che si trova molto più a sud, invece non si tratta di uno spettacolo normale. Ma il 1° giugno, data l’eccezionalità del fenomeno, le aurore sono apparse in molti luoghi anomali e Jay Shaffer ha fotografato lo spettacolo da Tres Piedras, ina località del New Mexico che si trova alla latitudine di soli 36,6° N. Vedi il sito web del fotografo a questo link.

Qualche avvistamento è stato segnalato anche dall’Europa e perfino dal nostro Paese, dove l’aurora è stata osservata principalmente nelle regioni settentrionali e centrali, con segnalazioni da località come la Val d’Aosta, il Trentino e l’Appennino emiliano. In alcune aree il fenomeno è stato visibile anche a occhio nudo, mentre in altre è stato necessario l’uso di fotocamere con lunga esposizione per catturare i bagliori nel cielo. Comunque, con risultati sempre meno spettacolari di quelli visibili dai Paesi nordici (che però in questo periodo sono penalizzati dalla… mancanza della notte) e da quelli del continente nordamericano.

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