Nelle ricerche di civiltà intelligenti extraterrestri (Seti) ci eravamo limitati all’inizio a distanze che potessero essere compatibili per una futura comunicazione con la civiltà aliena. Avevamo fissato un’area cosmica con un raggio limite di 100 anni luce dalla Terra. Abbiamo così osservato con i radiotelescopi le super-Terre presenti in quell’area ma senza ricevere nessun segnale.
Momento sbagliato? Modalità di ascolto non compatibile?
Abbiamo quindi esteso le ricerche per esopianeti fino a 1000 anni luce. Stesso risultato, nessun segnale. L’unico risultato è stato quello di affievolire le speranze di comunicazione. Mille anni luce non sono uno scherzo e 2000 anni per domanda e risposta è un tempo che mette a dura prova anche le pazienze più disponibili.
Ciò significa che entro un raggio di 1000 anni luce non c’è nessuno? Non possiamo affermarlo con certezza, possiamo solo dire che finora non abbiamo captato nulla.
La collaborazione tra il Sardinia Radiotelescope di Cagliari (vedi figura) e gli scienziati del Breakthrough Listen dell’Università di Berkeley non ha gettato la spugna e l’ultima campagna di osservazione è arrivata fino alla stella TIC 176899385, distante 890 anni luce nella costellazione di Andromeda, intorno alla quale il satellite Tess ha individuato un pianeta di tipo “Giove caldo” con il metodo dei transiti.
Dove sta l’arcano? Mancanza di attenzione sufficiente a queste ricerche? Casualità? Problemi di comprensione del segnale? Oppure nulla di tutto ciò, perché non esiste alcuna civiltà extraterrestre?
Non ci scoraggiamo e continuamo le ricerche, per esempio variando le frequenze radio di indagine.
A Cagliari stanno diventando sempre più bravi e poi ci sono i colleghi inglesi e quelli australiani e ancora gli americani con il radiotelescopio di Green Bank in Virgina. Insomma se continuiamo a crederci, sul grigio attuale a un certo punto inevitabilmente prevarrà il Rino Gaetano nazionale: “ma il cielo è sempre più blu…”.
Al passato, presente e futuro delle ricerche Seti è dedicato lo Speciale ET che verrà pubblicato con diversi interventi inserire a partire dal n. 63 di Cosmo2050 (luglio 2025). Restate connessi!