La Via Lattea è la galassia che ospita il nostro Sistema solare. Al suo interno si trovano centinaia di miliardi di stelle, pianeti, nubi di polvere e gas, tutti legati dalla forza gravitazionale attorno a un denso nucleo centrale.
Dalla Terra, la Via Lattea ci appare come una fascia luminosa che attraversa il cielo notturno: questo effetto visivo è dovuto alla prospettiva dalla quale osserviamo il suo disco stellare, percepito come una striscia sottile ma brillante. Questa banda luminosa è interrotta dalla cosiddetta Grande Fenditura, una zona scura che sembra dividerla in due. In realtà, si tratta di un vasto accumulo di polveri interstellari che assorbono la luce delle stelle retrostanti, oscurandola ai nostri occhi.
Le antiche civiltà osservavano questo spettacolo celeste con occhi pieni di meraviglia. Gli Egizi interpretarono la Grande Fenditura come un fiume scuro, un sentiero cosmico che separava il mondo dei vivi da quello degli spiriti. Ma se gli Egizi avessero cercato di rappresentarla nelle loro opere?
Un indizio affascinante ci arriva dal sarcofago in legno di sicomoro della sacerdotessa Nesitaudjatakhe di Amon-Ra, risalente alle dinastie XXI-XXII, circa 3000 anni fa, conservato nel Museo della Repubblica del Tatarstan a Kazan, in Russia. Sul coperchio del sarcofago, il corpo della dea Nut, simbolo del cielo, è decorato con stelle e attraversato da una curva nera ondulata che va dai piedi fino alle mani, circondata da stelle su entrambi i lati. Questa figura ricorda sorprendentemente la Grande Fenditura della Via Lattea, suggerendo un tentativo visivo, e non solo simbolico, di rappresentare il cosmo.
La rappresentazione della Via Lattea nel sarcofago della sacerdotessa ha portato gli archeologi a convincersi che gli Egizi osservassero il cielo con grande attenzione già in epoche molto antiche. Nel sarcofago compaiono anche rappresentazioni del Sole e delle costellazioni, confermando un sistema complesso e strutturato di conoscenza del cielo. Quanti altri segreti legati all’astronomia sono ancora nascosti nei sarcofagi e nelle tombe dell’antico Egitto?
Nella figura di apertura, la rappresentazione di Nut sul sarcofago di Nesitaudjatakhet, dove una spessa e ondulata curva nera, circondata da stelle su entrambi i lati, va dalla pianta dei piedi fino alla punta delle dita della dea Nut, ricordando la Grande Fenditura della Via Lattea.