Era stata definita “La cometa di Pasqua 2025” e così l’avevamo presentata in una news precedente
Era la C/2025 F2 Swan, così chiamata perché era stata scoperta analizzando le immagini ottenute dallo strumento Swan (Solar Wind Anisotropies) della sonda solare Soho (Solar and Heliospheric Observatory).
Ma il 5 aprile scorso il suo nucleo è stato soggetto a un outburst, un aumento di luminosità dovuto al riscaldamento causato dall’avvicinamento al Sole della cometa nel corso della sua traiettoria che doveva portarla al passaggio al perielio del 1° maggio.
Il 7 aprile si presentava come si vede nella foto di apertura (da Wikipedia).
Questo fenomeno però deve essere stato troppo intenso per l’integrità strutturale del nucleo, e a partire dal 16 aprile la cometa ha iniziato a indebolirsi, perdendo la parte più interna e luminosa della chioma. Un fenomeno che indica la presenza di una frammentazione del nucleo.
La cometa che prometteva di rendersi visibile perfino a occhio nudo ha diminuito la sua luminosità invece di aumentarla per l’avvicinarsi del perielio come accade normalmente nelle comete. E quello che resta della cometa si disperderà definitivamente nello spazio.
La disintegrazione di un nucleo cometario durante il passaggio al perielio è un evento abbastanza comune, specialmente fra le comete di piccole dimensioni e fra quelle che eseguono questo passaggio per la prima volta.
Le cause della disintegrazione possono essere diverse. Si va dallo stress termico, alla forza di marea esercitata dal Sole, all’instabilità rotazionale oppure alla debolezza strutturale. E forse è proprio quest’ultima che ha determinato il destino finale della cometa Swan: il suo nucleo doveva avere una forza di coesione talmente debole che è bastato l’aumento dell’attività di sublimazione per disperderne nello spazio i blocchi che lo componevano.