L’interazione Terra-Marte svelata dagli oceani

SCOPERTO UN CICLO DI 2,4 MILIONI DI ANNI NELLE CORRENTI OCEANICHE PROFONDE

Una nuova ricerca operata da scienziati dell’Università di Sydney e dell’Università della Sorbona è stata in grado di scoprire una connessione tra le orbite della Terra e di Marte, utilizzando i dati che descrivono la geologia degli abissi marini, i modelli di riscaldamento globale del passato e l’accelerazione della circolazione oceanica profonda.

Il risultato è stato quello dell’esistenza di una ciclicità con un periodo di 2,4 milioni di anni in cui le correnti profonde aumentano e diminuiscono. Tale ciclicità è anche legata ai periodi di aumento dell’energia solare e ai fattori climatici.

Nello studio vengono affrontati anche altri aspetti come il cambiamento climatico su scala geologica e la sua influenza sulla circolazione oceanica e come questo potrebbe aiutare gli scienziati a modellare i risultati climatici futuri. Sembra che questi cicli non siano collegati all’attuale rapido riscaldamento globale causato dalle emissioni umane di gas serra.

La domanda che si sono posti è la seguente: le correnti sul fondo dell’oceano diventano più vigorose o più lente in un clima più caldo?

Grazie ai dati sui sedimenti delle acque profonde, lo studio ha verificato il reale collegamento tra gli spostamenti sedimentari e i cambiamenti nell’orbita terrestre, scoprendo che il vigore delle correnti di acque profonde è ciclico e segue i “grandi cicli astronomici”, che si prevede si verifichino a causa delle interazioni tra le orbite della Terra e di Marte attorno al Sole.

I campi gravitazionali dei pianeti del Sistema solare interferiscono l’uno con l’altro e questa interazione, chiamata risonanza, cambia l’eccentricità planetaria. Questo si traduce, per la Terra, in periodi di maggiore radiazione solare e un clima più caldo.

La risposta alla domanda è che veramente i cicli più caldi sono correlati a un aumento del verificarsi di rotture nel record di acque profonde, legate a una circolazione oceanica profonda più vigorosa, con vortici abissali che mitigano la stagnazione degli oceani.

Questi vortici spesso raggiungono il fondo marino abissale, provocando l’erosione del fondo marino e grandi accumuli di sedimenti chiamati contouriti, simili a cumuli di neve.

Ci sono almeno due meccanismi separati che contribuiscono al vigore del rimescolamento delle acque profonde negli oceani. L’Amoc (Atlantic meridional overturning circulation), che guida la Corrente del Golfo e mantiene i climi temperati in Europa e i vortici oceanici profondi.

Come l’interazione tra i diversi processi che guidano le dinamiche oceaniche profonde e la vita oceanica possa svolgersi in futuro non è ancora ben noto, ma il tempo darà gli strumenti per sviluppare nuovi e più efficienti modelli climatici.

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