Le distanze che separano la Terra da ogni altra civiltà intelligente che popoli l’Universo sono tali che la speranza di poter noi umani un giorno incontrare “loro”, sono praticamente nulle. Abbiamo una vita troppo breve e non possediamo la tecnologia che ci consenta di arrivare vivi a destinazione. Potrebbero averla “loro”, ma oltre alle fantasiose ipotesi sugli Ufo, nulla possiamo dire a proposito. Alla fin fine, ci incontreremo mai? Noi umani siamo troppo fragili, ma qualcun altro potrebbe riuscirci, Valkyrie, per esempio, il nuovo robot umanoide progettato dalla Nasa, ideato per operare in ambienti fortemente danneggiati dall’uomo e nello spazio.
Per diretta esperienza posso dire che la Nasa quando le cose le fa, le fa per bene. Costruito al Johnson Space Center di Houston, Valkyrie è un umanoide, costruito in metallo ripieno di elettronica. Vede, risponde a voce, imita la camminata e l’aspetto umano. Anche se abile per una serie di funzioni diverse, la Nasa sta valutando Valkyrie come possibile componente di un equipaggio impegnato negli interventi di manutenzione spaziale e nell’esplorazione spaziale. Il tutto già nell’ambito degli sviluppi della missione Artemis. Valkyrie ha una forma che richiama vagamente una figura femminile e domina l’attenzione con un’altezza di 188 centimetri e un peso di 136 chilogrammi.
Ogni giorno Valkyrie diventa sempre più agile. Nasa collabora con il Florida Institute for Human and Machine Cognition (Lhmc) per implementare gli algoritmi di camminata.
Clicca qui per due video che seguono permettono di incontrare Valkyrie:
La robotica accoppiata all’intelligenza artificiale sta facendo quello che fino a pochi anni fa si poteva solamente scrivere nei romanzi di fantascienza. Oggi è molto più di una speranza, una realtà. Sarà il caso di avvisare ET che stiamo arrivando.
Graziano Chiaro