Una mano spettrale che emerge da buio cosmico come una radiografia: così si presenta la nebulosa creata dal vento della pulsar PSR B1509-58 allo sguardo a raggi X degli osservatori spaziali Ixpe e Chandra.
Queste particolari nebulose sono generate dal vento che, insieme ai getti di materia e antimateria, si allontana dai poli di una pulsar, una stella di neutroni caratterizzata da una rotazione e forti campi magnetici. La nebulosa creata dal vento della pulsar PSR B1509-58, situata a 16mila anni luce di distanza, appare nello spazio come una straordinaria struttura che sembra la radiografia di una mano.
Dopo essere stata rivelata nel 2001 da Chandra, il telescopio a raggi X della Nasa, la nebulosa MSH 15-52 è stata protagonista di una grande campagna osservativa di Ixpe, la missione frutto della collaborazione tra la Nasa e l’Agenzia spaziale italiana, lanciata nel dicembre 2021.
Questa indagine ha permesso di ottenere la prima mappa del campo magnetico della singolare nebulosa grazie al lavoro che vede la partecipazione di numerosi ricercatori italiani provenienti da Asi, Inaf, Infn e diverse università.
Ciò che l’indagine di Ixpe ha permesso di ottenere sono le informazioni sulla polarizzazione dei raggi X, ossia l’orientamento del campo elettrico da cui si genera il campo magnetico della pulsar, appunto la sorgente dei raggi X.
I dati di Ixpe mostrano che la polarizzazione risulta bassa all’inizio del getto, ossia al centro del palmo dove è situata la pulsar. Probabilmente questa particolare regione risulta essere più turbolenta di altre, con campi magnetici complessi e aggrovigliati associati alla generazione di particelle ad alta energia. Alla fine del getto, che si spinge verso la parte inferiore dell’immagine, le linee del campo magnetico sembrano, invece, raddrizzarsi e diventare molto più uniformi, causando una polarizzazione molto più ampia.
Questi risultati implicano che le particelle ricevono una spinta energetica in complesse regioni turbolente vicino alla pulsar, alla base del palmo, e fluiscono verso aree in cui il campo magnetico è uniforme lungo le regioni situate sul polso, sulle dita e sul pollice della mano cosmica.
Grazie alla combinazione dei dati dai due telescopi a raggi X, la ricerca aumenta così la nostra comprensione di come una pulsar inietta particelle nello spazio e modella il suo ambiente circostante. A quasi due anni dal lancio, Ixpe ha aperto una nuova finestra sul cielo ai raggi X e il team internazionale sta lavorando per rendere la polarimetria X una nuova opportunità per l’intera comunità scientifica. Il 25 ottobre 2023 Ixpe ha ricevuto il National Space Club of Huntsville’s Distinguished Science Award, confermando la notevole valenza della missione», afferma Elisabetta Cavazzuti, Responsabile del programma Ixpe per Asi.