Inizia ufficialmente la missione Crew-1

Dopo un viaggio durato circa 27 ore, la capsula Dragon Resilience di SpaceX ha raggiunto con successo la Stazione Spaziale Internazionale. L’equipaggio è entrato nella Stazione quando in Italia erano le 7:15 di stamattina È iniziata così la prima missione di lunga durata della storia supportata da un’azienda privata.

Si realizza uno dei sogni di Elon Musk. Il visionario imprenditore fondò nel 2002 un’azienda aerospaziale con l’intento di portare l’uomo su Marte e ora la Space Exploration Technologies Corporation compie un altro passo importante nella realizzazione di tale obbiettivo.

Il 13 novembre infatti, la Nasa ha ufficialmente certificato al volo umano la capsula Dragon, il razzo Falcon 9 e i sistemi di supporto a terra. Non era mai accaduto che un’azienda privata ottenesse questo riconoscimento. L’ultima volta che la Nasa certificò dei sistemi per il trasporto umano fu 40 anni fa con lo Space Shuttle.

Chi sono i 4 astronauti

Con l’arrivo di Resilience, il numero di abitanti sulla Iss è ora salito a sette. Per la prima volta sette astronauti rimangono in orbita per una missione di lunga durata. La Stazione Spaziale ha infatti ospitato anche fino a nove persone, ma questo accadde solamente per pochi giorni.

I passeggeri della Dragon sono stati accolti dall’astronauta della Nasa Kathleen Rubins e dai due cosmonauti Sergej Ryžikov e Sergej Kud’-Sverčkov. L’equipaggio dell’Expedition 64 è ora completo, grazie all’arrivo degli americani Michael Hopkins, Shannon Walker, Victor Glover e del giapponese Soichi Noguchi.

Noguchi è l’unico del gruppo ad aver volato a bordo di tutti i velivoli spaziali per il trasporto e quindi potrà fornire un resoconto dettagliato sulle differenze tra Shuttle, Soyuz e Dragon. Partito per la prima volta con la missione Sts-114 nel 2005, a bordo dello Shuttle Discovery, ha successivamente raggiunto lo spazio con la Soyuz nel 2009 e ora è alla sua terza permanenza in orbita.

Come equipaggio di Crew-1 ricopre il ruolo di specialista di missione, lo stesso affidato anche all’americana Shannon Walker. Per lei questo è il secondo viaggio nello spazio, dopo il lancio con la Soyuz nel 2010, quando fece parte della Expedition 24 e trascorse 163 giorni sulla Iss. Ha conseguito un dottorato in Fisica, specializzandosi poi nell’interazione tra il vento solare e l’atmosfera di Venere. Durante le missioni Shuttle ha operato anche come robotics flight controller, per poi essere scelta come astronauta nel 2004.

Il pilota di Resilience è Victor Glover, che raggiunge lo spazio per la prima volta proprio grazie a questa missione. Pilota collaudatore della Marina americana, ha collezionato più di 3mila ore di volo su 40 diversi velivoli. È stato selezionato come astronauta nel 2013.

Per il ruolo di comandante della Dragon è stato selezionato Michael Hopkins, al suo secondo viaggio nello spazio. Proprio per il comandante, a bordo della Iss si terrà una cerimonia particolare, la nomina a membro ufficiale della Space Force. Diventerà così il primo astronauta a far parte del nuovo corpo armato americano.

Hopkins, però, non potrà ritirarsi in una propria stanza a festeggiare, poiché i posti letto sulla Stazione spaziale sono solamente sei. Il comandante di Resilience dormirà all’interno della Dragon, ma nell’arco dei sei mesi in orbita potrebbe trovare anche un’altra sistemazione.

I lavori a bordo della Iss

Il compito degli astronauti della Expedition 64 sarà quello di condurre diversi esperimenti scientifici, che potrebbero aiutare anche le future missioni per la realizzazione di una base lunare. È il caso dell’esperimento Plant Habitat-02, con lo scopo di studiare la crescita di alcuni ravanelli in condizione di microgravità. L’equipaggio di Resilience dovrà monitorare e prendersi cura delle piante, che cresceranno in diverse condizioni di luce e terreno. Produrre alimenti nello spazio sarà fondamentale per la sopravvivenza di un equipaggio lontano dall’orbita terrestre bassa.

Sempre in vista di un ritorno sul nostro satellite naturale, verrà testato un sistema di raffreddamento che sarà adottato dalle nuove tute spaziali per le passeggiate lunari. Tale sistema sfrutta l’evaporazione dell’acqua nel vuoto per mantenere costante e non troppo elevata la temperatura degli astronauti. Questo sistema di raffreddamento è stato inserito in un dispositivo denominato Sefre (Spacesuit Evaporation Rejection Flight Experiment), per poter essere testato sulla Iss, simulando 25 passeggiate spaziali dalla durata di 8 ore.

I quattro astronauti rimarranno in orbita per circa sei mesi, per poi fare ritorno sulla Terra. In caso di necessità però, potranno rimanere sulla Iss fino a 210 giorni, tempo massimo per il quale sono stati certificati i pannelli solari della Dragon.

Resilience inoltre dovrà anche essere spostata, per permettere l’arrivo della capsula CST-100 Starliner della Boeing. Questa deve ancora concludere con successo il suo primo volo dimostrativo, dopo il fallimento dello scorso anno, che le ha impedito di raggiungere la Stazione. Il nuovo volo dimostrativo della Starliner è previsto per il primo trimestre del 2021 ed effettuerà l’attracco proprio al portellone usato da Resilience, ovvero l’Ida-2 agganciato al nodo 2. La Dragon dovrà sganciarsi e attraccare all’Ida-3. Resilience è in grado di eseguire tale manovra in maniera autonoma, ma ci sarà comunque un equipaggio a bordo pronto a intervenire in caso di necessità.

L’equipaggio della missione Crew-1 può iniziare a svolgere le proprie mansioni subito. Una nuova pagina della storia dell’esplorazione spaziale è stata scritta.

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