IL PIÙ GRANDE METEORITE DELL’OLOCENE

Trovate in Cina le tracce di un cratere largo circa 900 metri

by Piero Stroppa

In una regione di basse montagne e colline nel nord-ovest della provincia del Guangdong, in Cina, vicino alla città di Zhaoqing, c’è una montagna alta circa 630 metri un po’ atipica: uno dei suoi versanti sembra presentare una depressione, una sorta di conca.

Il createre Jinlin

Questa depressione sarebbe stata scavata da un meteorite, il più grande, finora trovato, risalente all’Olocene, la nostra era geologica, iniziata circa 11.700 anni fa. Ben 900 metri di diametro (circa tre volte più grande del secondo in classifica, il cratere Macha nella Siberia orientale) e ben conservato.

Il cratere Jinlin è uno dei soli 200 crateri identificati in tutto il mondo ed è molto giovane in termini geologici. La causa più probabile è l’impatto di un meteorite di composizione ancora sconosciuta, e sulla base delle misurazioni dell’erosione del suolo nelle vicinanze, potrebbe essersi formato durante la prima metà dell’Olocene.

Si presenta come una depressione leggermente ellittica ed è ricoperto da uno spesso strato di granito eroso. Il bordo del cratere, così come il suo fondo, è composto principalmente da terreno granitico e da una piccola quantità di frammenti di granito.

La prova che la sua origine sia l’impatto di un corpo extraterrestre è il ritrovamento, assieme al granito, di molti frammenti di quarzo con elementi caratteristici di deformazione planare. Sulla Terra, la formazione di deformazioni planari nel quarzo può essere dovuta solo alle intense onde d’urto generate dagli impatti di corpi celesti, poiché si formano a pressioni fra i 10 e i 35 miliardi di pascal, valori che non possono essere prodotti da alcun processo geologico terrestre.

Un ottimo stato di conservazione

Ma la cosa più sorprendente di questo cratere è il suo ottimo stato di conservazione, soprattutto considerando le caratteristiche del luogo di ritrovamento. La Cina meridionale, infatti, è caratterizzata da climi monsonici tropicali e subtropicali, con abbondanti precipitazioni, elevata umidità e temperature elevate, tutte caratteristiche che favoriscono un intenso processo di alterazione chimica ed erosione. Inoltre, la regione ha subito intense attività tettoniche e magmatiche durante gran parte della sua storia geologica.

In particolare, il cratere Jinlin è situato all’interno di un grande batolite granitico del Cretaceo, e la parte superiore di questo batolite ha subito una forte alterazione chimica, producendo una crosta di alterazione granitica spessa fino a 80 metri.

Aver trovato un cratere in un luogo così “poco adatto” alla sua conservazione offre un’opportunità di studio abbastanza unica. In genere, si ritiene che nel corso della storia della Terra ogni punto della sua superficie abbia avuto più o meno le stesse probabilità di essere colpito da un oggetto extraterrestre. Tuttavia, le differenze geologiche fanno sì che le tracce storiche di questi impatti si siano erose a velocità diverse e alcune siano completamente scomparse.

In figura, una panoramica del cratere Jinlin ripresa da un drone, con indicata la posizione approssimativa del bordo del cratere e un inserto del fondo del cratere, che mostra un misto di terreno granitico eroso e frammenti di granito (Ming Chen).

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