MILIARDI DI ANNI FA GIOVE ERA GRANDE IL DOPPIO DI OGGI

Svelata L’evoluzione primordiale dell’architetto del Sistema solare

by Piero Stroppa

Giove è definito l’“architetto” del Sistema solare, grazie al ruolo che la sua formazione ed evoluzione hanno svolto nel plasmare la geometria su larga scala del sistema planetario.

Si ritiene infatti che la moltitudine di corpi che compongono il Sistema solare si sia evoluta sotto l’influenza di due soli oggetti: il Sole e Giove. Di conseguenza, comprendere l’origine e la struttura del pianeta è considerato un passo cruciale per ricostruire l’evoluzione del Sistema solare.

Per approfondire queste origini, Konstantin Batygin, del California Institute of Technology, e Fred Adams dell’Università del Michigan hanno analizzato la dinamica di due delle sue lune, Amaltea e Tebe, le cui orbite sono ritenute primordiali, deducendo il raggio e lo stato interno di Giove al momento della dissipazione della nebulosa protosolare.

Oltre ai quattro “satelliti galileiani”, Giove è circondato da un sistema di piccole lune (Tebe, Amaltea, Adrastea e Metis), disposte in ordine di distanza decrescente dal pianeta. Di queste, Amaltea e Tebe sono le uniche a possedere orbite inclinate rispetto al piano equatoriale del pianeta. Queste caratteristiche indicherebbero orbite primordiali, che non si sono modificate nel corso dell’evoluzione di Giove, e per questo sono utili per indagare sul passato del pianeta.

Partendo da queste anomalie orbitali, i ricercatori hanno calcolato le dimensioni originali di Giove e l’intensità del suo antico campo magnetico. L’analisi ha prodotto un’istantanea di com’era Giove circa 4,5 miliardi di anni fa, una fase di transizione in cui la nebulosa solare (la nube di gas e polvere da cui sono nati i pianeti) si è dissolta, mentre si consolidava l’architettura dei pianeti.

I risultati delle indagini indicano che Giove fosse da 2 a 2,5 volte più grande di adesso, con un volume stimato equivalente a quello di oltre 2000 Terre.  Secondo i calcoli dei ricercatori, il pianeta aveva un campo magnetico di circa 21 millitesla, un valore 50 volte superiore a quello attuale e accresceva materia da un proprio disco circumgioviano, fino alla distruzione della nebulosa solare.

Rimane da spiegare come e perché Giove abbia poi disperso tutta questa massa, per assumere le dimensioni attuali. Questo sarà importante per comprendere anche la successiva evoluzione del pianeta gigante e di tutti gli altri componenti del Sistema solare.

 

 

 

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