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I PRIMI FENOMENI CELESTI DI GIUGNO

In attesa di Cosmo2050 n. 62 (giugno 2025), un’anticipazione dei prossimi eventi

by Redazione

1 GIUGNO: VENERE ALL’ALBA

Tra le luci dell’alba che si fanno via via più intense, sull’orizzonte orientale va alzandosi Venere, preceduto, oltre 20° a ponente, dal più modesto Saturno. All’inizio del mese il pianeta raggiunge la massima elongazione occidentale da Sole di quasi 46°, ma la sua levata avviene a crepuscolo già iniziato. La massima visibilità mattutina è rimandata al mese di agosto, quando, alla comparsa delle prime luci dell’alba, il pianeta raggiungerà un’altezza sull’orizzonte di circa 11°.

Da notare inoltre come il 1° giugno il disco di Venere all’osservazione telescopica risulti illuminato esattamente a “metà”: è la cosiddetta “dicotomia”.

1 GIUGNO: LUNA, MARTE E REGOLO DI SERA

La sera del 1° giugno è possibile osservare la falce crescente della Luna tra Marte, a “destra” del nostro satellite naturale, e Regolo, a “sinistra”. Il transito della Luna un grado a nord del Pianeta rosso si è verificato nella tarda mattinata, mentre la congiunzione con Alfa Leonis, 51’ a sud della stella, si realizzerà nelle prime ore del giorno 2, dopo la scomparsa dei tre protagonisti sotto l’orizzonte occidentale.

La migliore configurazione osservabile è quella che si concretizza alle 22:00 TC, tra le luci del crepuscolo serale, con la Luna quasi esattamente equidistante da Marte e da Regolo.

3/4 GIUGNO: OCCULTAZIONE DI TAU LEONIS

A cavallo della mezzanotte tra il 3 e il 4 giugno, la Luna al il Primo quarto occulta la stella Tau Leonis, di magnitudine +5,0; la scomparsa, il cui istante preciso varia tra le 23:18 (Aosta) e le 23:41 (Catania) di Tempo Civile a seconda della località d’osservazione, avviene dietro il lembo lunare oscuro.

L’evento, che risulta essere osservabile da tutta Italia, inizia quando nelle regioni nord-occidentali il cielo non è ancora completamente buio e termina poco più di un’ora dopo, con la riapparizione, più difficile da cogliere, della stella sul bordo lunare illuminato dal Sole.

6 GIUGNO: (5) ASTRAEA IN OPPOSIZIONE

Nel corso del mese il pianetino (5) Astraea risulta sufficientemente luminoso per poter essere seguito con strumenti amatoriali. In opposizione al Sole il giorno 6, quando raggiunge la magnitudine visuale +10,6, (5) Astraea è rintracciabile nella costellazione dell’Ofiuco, circa 12° a nord di Antares (Alfa Scorpii).

Grazie al veloce moto retrogrado da cui è animato il pianetino, individuabile inizialmente 1°,5 a nord-ovest di Eta Ophiuchi, si sposta in direzione dell’ammasso globulare M107 e di Phi Ophiuchi, 1° a nord della quale transiterà nella seconda decade di luglio, quando la sua luminosità sarà diminuita fino alla magnitudine +11,5.

6/7 GIUGNO: LUNA E SPICA DI SERA

Tra le luci del tramonto, in prossimità del meridiano, spicca la presenza della Luna gibbosa crescente, accompagnata, meno di 3° a nord-ovest, dalla bianco-azzurra scintilla di Spica, l’Alfa della costellazione della Vergine.

La congiunzione in Ascensione Retta, con il nostro satellite naturale 48’ a sud della stella, si è verificata nelle prime ore pomeridiane, quando non era osservabile; nelle ore che seguono la calata del Sole, la distanza che li separa va progressivamente aumentando, arrivando a quasi 5° poco prima della loro discesa sotto l’orizzonte occidentale, intorno alle 03:00 TC del 7 giugno.

9 GIUGNO: (29) AMPHITRITE NELLE VICINANZE DI REGOLO

Seguendo quasi esattamente lo stesso copione di 4 anni fa, il pianetino (29) Amphitrite, trovatosi in opposizione al Sole lo scorso 12 febbraio, nella prima decade di giugno è nuovamente protagonista di una congiunzione “stretta” con la stella Regolo: l’asteroide, la cui luminosità si aggira intorno alla 11a magnitudine, la mattina del 9 transita 83” a nord di Alfa Leonis.

I momenti migliori per osservare (29) Amphitrite nelle vicinanze della stella sono quelli che seguono il termine del crepuscolo serale nei giorni 8 e 9, con il pianetino rispettivamente 8’ a ovest e 11’ a est di Regolo. Le osservazioni risulteranno comunque difficili a causa della differenza di ben dieci magnitudini nelle luminosità dei due protagonisti.

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