T CORONAE BOREALIS: ESPLOSIONE IMMINENTE?

La nana bianca del sistema binario si sta avvicinando a una nuova esplosione, che potrebbe evolvere in una supernova

by Piero Stroppa

Si prevede che la prossima esplosione di T Coronae Borealis (T CrB), una delle stelle nove ricorrenti più luminose conosciute, avverrà  entro la fine del 2025, circa 80 anni dopo l’ultima volta che ha acceso i nostri cieli.

Un nuovo studio eseguito da un gruppo internazionale di esperti coordinato dall’Arizona State University e a cui ha partecipato anche l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) fornisce nuove e precise stime dei parametri stellari e orbitali di questo sistema.

Una nova ricorrente è una nova (così si chiamavano in latino le stelle che apparivano all’improvviso nel cielo) che si ripete a intervalli più o meno regolari. T CrB è un sistema binario interagente, situato a circa 3000 anni luce dalla Terra in direzione della costellazione della Corona Boreale. Le due stelle orbitano l’una attorno all’altra in un’orbita quasi circolare e con un periodo di circa 227,5 giorni. La coppia è costituita da una gigante rossa di tipo spettrale M4 III (una stella giunta quasi al termine del suo ciclo vitale) che trasferisce materia ricca di idrogeno su una massiccia nana bianca (residuo di una stella ormai estinta).

Ogni 80 anni circa il sistema T CrB si “accende”, a causa di una esplosione termonucleare degli strati superficiali della nana bianca, caratterizzata da un repentino aumento di luminosità del sistema (fino a 8 magnitudini). visibile per alcuni giorni anche a occhio nudo.

Non si può prevedere con precisione quando esploderà ma l’ultima esplosione è avvenuta nel 1946 e si è stimato che l’evento si sarebbe ripetuto nella “finestra” 2024-2026. Non possiamo essere più precisi perché il periodo di ricorrenza della nova dipende dal tasso di accrescimento e dalla massa della nana bianca. Entrambi questi parametri variano nel tempo e solo recentemente sono stati misurati con precisione.

Il periodo di ricorrenza durante il quale la massa della nana bianca aumenta, sta per scadere, per cui a breve ci aspettiamo una nuova esplosione. Inoltre, la nana bianca ha una massa vicina al limite massimo (il cosiddetto limite di Chandrasekhar che equivale a circa 1,44 masse solari), superato il quale la stella collassa. Il risultato di questo collasso sarebbe ancora più violento, una supernova termonucleare che incenerirebbe l’intera nana bianca.

Queste drammatiche esplosioni sono conosciute come supernovae di tipo Ia. I progenitori di tali supernove non sono mai stati identificati, nonostante gli innumerevoli studi teorici e le campagne osservative dedicate a tale scopo. Sarebbe la prima volta che si osserva un progenitore di queste supernove, che rivestono un ruolo fondamentale nella moderna cosmologia.

Le supernovae Ia sono anche tra i maggiori produttori di ferro nell’Universo. Circa due terzi del ferro nel Sistema solare (compreso quello presente nel nostro sangue), proviene da tali esplosioni. Sono inoltre delle candele standard molto brillanti, utilizzate in cosmologia per misurare le distanze di galassie lontane. Proprio studiando le supernove lontane si è visto che l’espansione dell’Universo era più lenta fino a 6-7 miliardi di anni fa. Questa accelerazione dell’espansione cosmica viene attribuita a un campo primordiale che si oppone alla forza attrattiva dovuta alla gravità. L’energia di questo campo è la cosiddetta energia oscura.

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Visto che al momento dell’ultimo outburst di T CrB, nel 1946, le tecniche di osservazione erano limitate all’ottico e piuttosto “rudimentali”, la prossima esplosione offrirà la prima opportunità di misurarne le caratteristiche fisiche.

Quindi, occhi all’insù e ben puntati sulla piccola costellazione della Corona Boreale.

 

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