L’ACCADEMIA DEI LINCEI, LA PIU’ ANTICA, LA PIU’ MODERNA

Inaugurato a Roma l'Anno Accademico 2024/25, guardando al futuro

by Paola Antolini

L’8 novembre scorso a Palazzo Corsini, a Roma, sede dell’Accademia dei Lincei fin dal 1603, si è inaugurato l’Anno Accademico 2024-25 della più antica, e al tempo stesso la più moderna Accademia delle Scienze in Europa e nel mondo.  Nella foto, da sinistra, la Lincea Maria Francesca Matteucci, astrofisica INAF,  Roberto Antonelli, presidente dei Lincei, e Carlo Doglioni, geologo, vice presidente dei Lincei per le classi scientifiche e  presidente INGV.
E’ bello immaginare che oltre allo scienziato naturalista (filantropo) Federico Cesi, fondatore dell’Accademia insieme a tre colleghi naturalisti, Galileo e altri eminenti studiosi si ritrovavano in questi luoghi fin dal 1611, mossi quasi dalle stesse ragioni odierne.
L’attività speciale dell’inaugurazione del nuovo anno accademico marca l’inizio di un nuovo slancio linceo nell’educazione universitaria e secondaria, e nella relazione scienza e società, rappresentando un momento di partecipazione e di rinnovamento per tutta la comunità accademica.

I nuovi Lincei
Sono 62 le nuove Lincee e i nuovi Lincei ammessi a far parte dell’Accademia. Focalizzandoci sulle nuove personalità Lincee nella categoria II (Astronomia, Geodesia Geofisica e applicazioni), è importante segnalare Andrea Cimatti, laurea in Astronomia all’Università di Bologna e dottorato in Astronomia all’Università di Firenze. Dopo anni di ricerca in Germania, ESO, e in USA, University of California, Ricercatore e poi Astronomo Associato all’INAF, Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Dal 2021 è direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia Augusto Righi dell’Ateneo bolognese e co-fondatore della missione ESA Euclid.

La cerimonia di apertura
La cerimonia del nuovo Anno Accademico 2024/2025 dei Lincei rappresenta così un momento rilevante per l’intera comunità universitaria. Questa attività, oltre a essere l’inizio di un nuovo capitolo accademico, è anche un’occasione preziosa e unica per riflettere sui successi raggiunti e condividere visioni e obiettivi futuri. La partecipazione a questo evento è fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza e coesione tra accademici e personale, tutti uniti dal comune impegno verso la diffusione di saperi d’eccellenza e un futuro di innovazione e crescita.
La relazione d’apertura è stata svolta dal presidente Roberto Antonelli, emerito di Filologia romanza nell’università di Roma, riconfermato alla guida dell’Accademia Nazionale dei Lincei dall’Assemblea a Classi riunite e Presidente della Classe di Scienze morali, storiche e filologiche.
Il professore Carlo Doglioni, presidente della Classe di Scienze matematiche, fisiche e naturali, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha assunto il ruolo di Vice Presidente dell’Accademia, già detenuto dal Nobel di fisica, il professore Giorgio Parisi.
Prima di presentare i risultati raggiunti nel corso dello scorso anno e quelli dell’anno accademico in corso, il presidente Roberto Antonelli, nel suo intervento d’apertura, ha evocato la complessità dei tempi attuali, le sfide che essa comporta e l’importanza della ricerca, il suo ruolo formativo e di motore sociale e di unione, ricordando le diverse accezioni che compongono l’unicità della tradizione lincea : le scienze fisiche e umane costituiscono « un insieme organicamente interconnesso ».

Esaminando alcune delle criticità attuali, Antonelli ha inoltre segnalato che « A parte la qualità della spesa, l’investimento complessivo pubblico e privato in Italia è poco sotto i 30 mld (in termini di Pil intorno all’1,4% contro la media UE 2,3%, USA 3,4% e Cina, in continua crescita, 2,4%). L’Accademia dei Lincei, evince il Presidente, «con l’autorevolezza che gli è propria anche in sede internazionale» è pronta a sostenere nuove iniziative a livello mondiale, come avvenuto durante il G7 delle grandi Accademie scientifiche e ribadito durante il G20 di Rio de Janeiro.
Dulcis in fundo, i ringraziamenti del presidente Antonelli a tutte le colleghe e i colleghi che si sono distinti, attraverso i vari gruppi di lavoro, per organizzare delle grandi riunioni e ottenere cosi un’importante partecipazione del pubblico.
Molte sono le iniziative accademiche significative, tutte inclusive e uniche, capaci di riflettere l’impegno profuso dalle Lincee e dai Lincei, in particolare dalle persone attive nel Consiglio di Presidenza, tutte iniziative di altissima qualità, articolate in un ritmo armonico, «segno di una vitalità e giovinezza di una grande accademia».

Il primo intervento di una scienziata donna
La parola è poi passata a Francesca Matteucci, Lincea, astrofisica dell’INAF, nella sua presentazione d’apertura sull’archeologia dell’Universo (vedi foto in apertura) ha ricordato che « nel gennaio del 1610 Galileo Galilei puntò il suo cannocchiale verso la Via Lattea e scoprì che era fatta da miriadi di stelle, come scrisse nel “Sidereus Nuncius”. Grazie a Galileo, nascono la scienza e il metodo scientifico moderno. L’astronomia e la fisica si sono enormemente evolute… «Cosa ci resta da capire? – ha concluso Francesca Matteucci – Tantissime cose (…) C’è ancora tutto un Universo da scoprire e forse non è nemmeno l’unico!»
Sembrerebbe che sia la prima volta che una scienziata donna prenda la parola nella cerimonia d’inaugurazione di questo anno accademico Linceo. La presentazione è scaricabile liberamene, insieme a molte altre documentazioni, dal sito dell’Accademia a questo link.
Viva l’avvenire di questa splendida collegialità scientifica, arrivata intatta fino a noi dal Rinascimento, superando brillantemente, in questi 421 anni di vita, numerose peripezie.

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