A CACCIA DI CIVILTÀ EXTRAGALATTICHE

La prima ricerca di tecnologie aliene al di fuori della Via Lattea

by Piero Stroppa

Le ricerche Seti (Search of Extraterrestrial Intelligence) vengono condotte scandagliando i nostri dintorni cosmici, nella Via Lattea, dove già abbiamo a che fare con distanze che possono raggiugere le decine di migliaia di anni luce. Ma qualcuno ha deciso di puntare le antenne un po’ più in là e cercare segnali radio emessi da civiltà extragalattiche, dove le distanze si misurano in milioni di anni luce.

Per la precisione, sono stati cercati segnali alle frequenze di 100 MHz, quelle utilizzate da molte radio private terrestri. Questo progetto innovativo è stato condotto dal Seti Institute, dal Berkeley Seti Research Center e dall’Icrar (International Centre for Radio Astronomy Research), utilizzando il Murchison Widefield Array (Mwa), un radiotelescopio composto da un’enorme distesa di 4096 antenne installate nell’Australia Occidentale (vedi figura).

A guidare il progetto – che ha passato al setaccio in un’unica osservazione circa 2800 galassie, 1300 delle quali a distanza nota – sono stati Chenoa Tremblay, del Seti Institute, e il direttore del Mwa, Steven Tingay, radioastronomo della Curtin University.

Non è un progetto senza speranze, perché alle lunghezze d’onda radio, i segnali possono viaggiare nello spazio per distanze molto lunghe senza essere assorbiti da alcun materiale. Tuttavia, la loro intensità si affievolisce e occorrono strumenti molto sensibili per captarli. Proprio come Mwa, che ha inoltre un campo visivo estremamente ampio, grazie al quale, con una singola osservazione, può acquisire segnali da milioni di stelle e migliaia di galassie. E trovandosi molto lontano dalle città, non è disturbato dalle emissioni radio terrestri alla stessa frequenza.

Finora non è stato trovato alcun segnale promettente, ma le ricerche sono appena iniziate ed è stata solo scalfita la superficie del problema. Le civiltà aliene potrebbero essere estremamente rare, quindi anche tra i miliardi di stelle della nostra Galassia potrebbe essercene un numero molto ridotto, magari una soltanto, la nostra. Osservando altre galassie, abbiamo accesso a miliardi di possibili civiltà per ciascuna di esse. Ricordandoci però di un limite molto importante, nel caso di ricezione di un segnale alieno: questo segnale sarebbe stato emesso milioni di anni fa, da una civiltà che oggi potrebbe essere scomparsa.

Clicca qui per l’intervista a Steven Tingay su Media-Inaf.

 

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