Le stelle sono oggetti incredibili. Hanno una nascita, una vita e una morte. Proprio come noi. Forse è per questo che sentiamo una inspiegabile connessione con esse. A parte le differenze di genere, è un po’ come se fossimo esseri affini.
Le stelle sono, come noi, il prodotto del mondo in cui vivono. Oggetti che conosciamo come stabili, come rassicuranti e eterni, in realtà hanno avuto una infanzia. Il nostro Sole ne è un esempio lampante. Sì, perché il Sole, quel disco dorato che vediamo nel cielo, quando era giovane, circa 4,6 miliardi di anni fa, era piuttosto attivo. In quegli anni, la nostra stella vomitava brillamenti solari ogni settimana circa, nonostante avesse una luminosità circa un terzo di quella che ha oggi.
E la sua luce più fioca era tuttavia in grado di sostenere la giovane Terra, di riscaldarla e, successivamente, di donarle i presupposti termici per l’emergere della vita.
Poi, quando il Sole ha iniziato a bruciare idrogeno in elio attraverso la fusione nucleare, è diventato più caldo e più luminoso e, nel corso di milioni di anni, si è evoluto in una stella brillante e stabile, quella che tutti noi conosciamo.
Se dunque ora la curiosità sarebbe quella di vedere tornare indietro nel tempo e osservare il Sole come era moltissimi anni fa, la realtà dei fatti ci dice che ancora non è possibile. Tuttavia, grazie al telescopio spaziale Hubble, è possibile osservare altre stelle altrettanto giovani, simili al Sole, che emergono altrove nell’universo. Uno di questi soggetti è HP Tau, una stella neonata sepolta all’interno di spesse nubi di polvere e gas. Essa fa parte di un trio di stelle scintillanti che brillano dall’interno di una cavità che sprigiona una meravigliosa luce blu, il risultato della riflessione della luce delle stelle stesse. Proprio come accade a un lampione che illumina la nebbia intorno ad esso.
La stella più importante di questo sistema ha 10 milioni di anni ed è anche la più giovane dei tre. Si trova a circa 550 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Toro, e non ha ancora avviato il processo di fusione nucleare su cui presto farà affidamento per auto-sostenersi.
Attualmente, è ancora ricoperta da spesse nubi di gas e polvere, le coperte da cui è nata. Ma ben presto (si fa per dire), comincerà la sua strada verso quella lunga via maestra che, nel diagramma di Hertzprung-Russell, è rappresentata dalla linea della sequenza principale. Quella in cui le stelle sono stabili. Alla fine, HP Tau, assomiglierà a qualcosa di simile al nostro Sole.
Nel frattempo, la luminosità di HP Tau fluttua nel tempo, sia periodicamente che in modo casuale, a causa probabilmente della natura caotica della giovane stella e al materiale circostante che cade verso di lei e viene divorato e alle macchie sulla sua superficie che butterano la stella eruttando materiale e, ruotando dentro e fuori dalla nostra linea di vista, variano la sua luminosità apparente.
Marco Sergio Erculiani