Secondo recenti studi, un gruppo di astronomi dell’Università di Bristol ritengono di aver trovato un pianeta delle dimensioni di Nettuno, con una composizione molto particolare. Si pensa che il pianeta sia il risultato di un gigantesco scontro planetario.
Il suo nome, TOI-1853b, deriva da quello della stella TOI-1853, nota anche come TYC 1468-1031-1 e TIC 73540072, che è una tranquilla stella nana di tipo K2 con una massa pari a circa l’85% la massa del nostro Sole. La stella si trova a circa 545 anni luce di distanza dal Sole, nella costellazione di Boote.
L’esopianeta gigante TOI-1853b ha un periodo orbitale di 1,24 giorni, un raggio di 3,5 raggi terrestri, una massa di 73 masse terrestri, quasi il doppio di quella di qualsiasi altro pianeta delle dimensioni di Nettuno conosciuto finora, e una densità di 9,7 grammi per cm cubo.
Quello che appare strano è che le proprietà di questo pianeta rappresentano un enigma per come sono le attuali teorie di formazione e evoluzione planetaria.
Infatti, si pensa che TOI-1853b potrebbe essere il risultato di diverse collisioni di proto-pianeti o lo stato finale di un pianeta inizialmente con un’orbita molto eccentrica che è migrato più vicino alla sua stella madre.
Prove di collisioni altamente energetiche tra corpi planetari ci sono anche nel nostro Sistema solare. Probabilmente il pianeta in questione si è originato da un corpo gigante ricco di acqua che subì un impatto da parte di un altro corpo a una velocità superiore a 75 km/s, generando così TOI-1853b. Durante la collisione, l’atmosfera e l’idrosfera del pianeta originario sono state strappate via, lasciando un pianeta arricchito di rocce e ad alta densità.
Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per migliorare i modelli di materiali che sono alla base delle simulazioni sugli esopianeti, ogni nuovo dato contribuisce ad affinare la tecnica e ad estendere le possibilità di simulare sempre più vari e differenti.