L’ammasso globulare meno metallico

SI CHIAMA RBC EXT8 E APPARTIENE ALLA CORTE DI M31

Per gli astronomi sono “metalli” tutti gli elementi che non siano idrogeno ed elio formatisi dalla materia primordiale del Big Bang. Questa definizione è molto pratica quando si vogliono indicare gli elementi che sono nati dalla fusione nucleare nelle stelle.

Il tenore di metalli nelle atmosfere stellari, detta metallicità, permette così di discriminare l’appartenenza alle varie generazioni, poiché nella primissima, la fantomatica Popolazione III, doveva essere pressoché nulla. Di quella primigenia popolazione stellare, nata dalla materia generata nel Big Bang, non dovrebbero più esserci rappresentanti, poiché quelle prime stelle erano anche particolarmente massicce ed esplosero tutte come supernove, arricchendo le nubi di gas primordiale con i primi metalli prodotti sia nel loro interno sia durante l’esplosione finale.

Gli ammassi globulari, il rigonfiamento centrale della nostra Galassia e alcune galassie nane satelliti sono composti di stelle appartenenti alla generazione successiva, la Popolazione II, in cui le stelle presentano già una bassa metallicità, che diventa anche un indice per stabilirne l’età. Il Sole è invece una stella appartenente alla generazione più recente e più ricca di metalli, detta Popolazione I, che risiede prevalentemente nei bracci della Galassia.

RBC EXT8 è noto da decenni ed è uno tra centinaia di ammassi globulari nella corte della Galassia di Andromeda (M31), la spirale maggiore nel Gruppo Locale al quale appartiene anche la Via Lattea. Nessuno, però, si era accorto di una sua sorprendente caratteristica, sino a quando non se n’è occupato un gruppo di astronomi che ha utilizzato i due Keck Observatory e i dati d’archivio del Canada-France-Hawaii Telescope (Cfht), sotto la guida di Søren Larsen della Radboud University nei Paesi Bassi.

Gli ammassi globulari sono oggetti piuttosto omogenei, composti da qualche centinaio di migliaia di stelle. ma alcuni di essi superano il milione di stelle. RBC EXT8 rientra in quelli più grandi, dove spesso si riscontrano Popolazioni con diversa metallicità, che denunciano storie di formazione in momenti differenti. Perciò, la scoperta che sia 800 volte più “anemico” del precedente ammasso detentore del record di bassa metallicità, è stata clamorosa. RBC EXT8 è anche estremamente povero di magnesio.

Questo globulare mostra che ammassi di grandi dimensioni potevano formarsi anche in nubi di gas primordiale poco contaminate dagli elementi pesanti. Questo spiegherebbe perché tali sistemi stellari siano stati tra i primi a formarsi intorno agli embrioni galattici.

Curiosamente, RBC EXT8 non era nel programma delle osservazioni, e il team l’ha osservato lo scorso anno per occupare il tempo telescopio avanzato di circa due ore, usando lo spettrometro Echelle ad alta risoluzione del Keck I, scegliendolo poiché figurava tra quelli meno studiati in dettaglio. Adesso si cercherà di capire se tale caratteristica sia rara o meno tra i globulari di M31.

In figura, l’immagine di fondo è stata ottenuta da G. Donatiello con CCD e astrografo. L’inserto a colori (CHFT) mostra un ingrandimento dell’ammasso.

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Informazioni su Giuseppe Donatiello 354 Articoli
Nato nel 1967, astrofilo da sempre. Interessato a tutti gli aspetti dell'astronomia, ha maturato una predilezione per il deep-sky, in particolare verso i temi riguardanti il Gruppo Locale e l'Universo Locale. Partecipa allo studio dei flussi stellari in galassie simili alla Via Lattea mediante tecniche di deep-imaging. Ha scoperto sei galassie nane vicine: Donatiello I (2016), Donatiello II, III e IV nel sistema di NGC 253 (2020), Pisces VII (2020) e Pegasus V (2021) nel sistema di M31. Astrofotografo e autore di centinaia di articoli, alcuni con revisione paritaria.