Con profondo dolore ricordiamo Claudio Maccone (Torino, 6 febbraio 1948 – Torino, 20 agosto 2025), scienziato che ha speso tutta la vita a cercare risposte alle domande più ampie e profonde: l’origine della vita e la possibile esistenza di altri esseri intelligenti. Nato a Torino e formatosi all’Università di Torino e presso il King’s College di Londra, Maccone ha saputo unire matematica raffinata e ambizioni spaziali in una carriera che ha lasciato tracce profonde nella comunità SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence) e nella scienza spaziale internazionale.
Il suo contributo tecnico-culturale è stato originale e influente. Tra le innovazioni più note figurano l’applicazione della trasformata di Karhunen–Loève all’elaborazione dei segnali radio e l’estensione statistica dell’equazione di Drake, strumenti che hanno ampliato il linguaggio metodologico del SETI e la capacità di interpretare i dati astronomici. Con pari slancio teorico, Maccone ha promosso idee visionarie per l’esplorazione: dalla proposta FOCAL (sfruttare la lente gravitazionale del Sole) alle campagne per la protezione della “dark side”, la faccia nascosta della Luna come “zona radio-silenziosa” ideale per osservazioni sensibili.
Accanto alle idee, Maccone ha svolto ruoli istituzionali e di guida: all’interno dell’International Academy of Astronautics è stato figura di riferimento (tra gli incarichi, la presidenza del Comitato permanente SETI e la direzione per l’esplorazione scientifica), contribuendo a dare al SETI una collocazione più solida nel panorama scientifico mondiale. Per il suo impegno è stato inoltre riconosciuto con premi (come il Book Award dell’Accademia Internazionale di Astronautica) e onorificenze (come il Giordano Bruno Award della SETI League) e gli è stato dedicato l’asteroide 11264 Claudiomaccone.
Chi lo ha conosciuto ne ricorda non solo l’acume teorico ma anche la generosità umana: un mentore paziente, capace di trasformare argomenti tecnici in storie che appassionavano colleghi e pubblico.
La sua eredità scientifica (libri, oltre cento pubblicazioni tecniche, proposte progettuali e idee teoriche) rimarrà un faro per le generazioni future che continueranno a scrutare e ad “ascoltare” il cielo con gli strumenti e con lo spirito che Claudio ha saputo trasmettere.
Grazie Claudio, la tua curiosità continuerà a guidarci quando volgeremo lo sguardo alle stelle.
A cura di Nicolò Antonietti