UN ASTEROIDE PER DON LUCA PEYRON

L'assegnazione riconosciuta per la capacità del sacerdote di collegare l’astronomia alla coscienza collettiva

by Piero Stroppa

Nel 2002 i ricercatori del programma Cineos (Campo Imperatore Near-Earth Object Survey) hanno scoperto un asteroide inizialmente identificato come 2002 NM5 e poi catalogato con il numero 114772. Il programma di ricerca è condotto presso l’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore presso il Gran Sasso, con la collaborazione dell’Osservatorio di Torino. L’asteroide 2002NM5 appartiene alla Fascia principale interna e presenta un’orbita inclinata di 4,7° rispetto all’eclittica, con un semiasse maggiore pari a 2,2 Unità astronomiche.

Recentemente, questo oggetto ha assunto una nuova denominazione ufficiale: 141772 Lucapeyron. L’apposita Commissione dell’International Astronomical Union ha ratificato l’assegnazione al sacerdote, scrittore e cofondatore del Servizio per l’apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino con la seguente motivazione: “Ha saputo collegare l’astronomia alla coscienza collettiva, utilizzando il cielo profondo non solo a fini scientifici, ma anche per la crescita culturale ed educativa“.

Un attestato importante, un indubbio riconoscimento internazionale che nasce dall’attività scientifica e divulgativa condotta in questi anni da don Peyron, di cui ricordiamo il volume Cieli sereni. Trovare Cristo seguendo le stelle (e con l’uso di un telescopio), edito da San Paolo Edizioni e presentato sulle pagine di Cosmo n. 43 (ottobre 2023).

Le ricerche del sacerdote, già docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e consigliere scientifico dello Human Technology Lab dell’Ateneo, hanno avuto sempre lo scopo di tenere insieme discipline e ambiti diversi. Una costruzione significativa di progetti e idee che uniscono in modo interdisciplinare scienza, ricerca del senso, fede e spiritualità.

Il riconoscimento è arrivato mentre don Luca Peyron ha in libreria una nuova sua opera: Sconfinato. Nuove cronache di Cieli Sereni, edito sempre da San Paolo Edizioni. Nel volume, che è un po’ il seguito del precedente, Peyron torna a raccontare il cielo attraverso il suo telescopio, con uno sguardo che è al tempo stesso tecnico e contemplativo, teologico e poetico. E lo fa con la consapevolezza del giurista e del teologo, la passione dell’astrofilo e la sensibilità del pastore d’anime.

Al lettore e all’appassionato del cosmo, don Luca chiede: “Può essere che la terra sia così pesante perché non abbiamo ancora visto come il cielo la possa far germogliare? Notte dopo notte, luogo dopo luogo, potremo così scoprire che la meraviglia del cielo sopra di noi, oltre a farci vivere in modo diverso la fede dentro di noi, ci aiuta a ripensare la terra sotto di noi”.

You may also like

Assistant AI
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?
-
00:00
00:00
Update Required Flash plugin
-
00:00
00:00