UN NUOVO PIANETA NANO AI CONFINI DEL SISTEMA SOLARE

Identificato da un gruppo di studiosi di Princeton, grazie a un particolare algoritmo

by Piero Stroppa

I confini del Sistema solare si spingono sempre più lontano. Lo ha dimostrato un team di Princeton, nel New Jersey, quando il 21 maggio scorso ha confermato la scoperta di 2017 OF201, un oggetto transnettuniano (Tno) che si trova al di là dell’orbita di Plutone.

Fino a qualche tempo fa si riteneva che la regione di spazio oltre Nettuno fosse quasi vuoto, ma l’individuazione di questo oggetto rinforza l’idea che la realtà potrebbe essere ben diversa.

Con i suoi circa 700 km di diametro, 2017 OF201 è abbastanza grande da qualificarsi come pianeta nano, la stessa categoria a cui appartiene Plutone, ed è uno degli oggetti visibili più distanti del Sistema solare.

Il suo afelio, il punto dell’orbita più lontano dal Sole, è a 1600 Unità Astronomiche (UA, la distanza media Terra-Sole), spiega Sihao Cheng, capo del team di ricerca, mentre il perielio, il punto dell’orbita più vicino al Sole, è a 44,5 UA, simile alla distanza di Plutone.

2017 OF201 impiega ben 25mila anni a compiere un giro completo attorno al Sole, suggerendo una complessa storia di interazioni gravitazionali. Deve infatti aver avuto degli incontri ravvicinati con un pianeta gigante, che lo hanno spinto a compiere un’orbita così ampia ed ellittica. Forse è stato inizialmente espulso dalla Nube di Oort, la regione più distante del Sistema solare, e poi rimandato indietro.

Molti Tno hanno orbite che sembrano raggrupparsi in configurazioni specifiche, forse dovuti all’influenza gravitazionale di un pianeta massiccio oltre Nettuno, il cosiddetto “Pianeta X“, ma 2017 OF201 si discosta da questo comportamento.

Il nuovo pianeta nano è stato individuato utilizzando metodi computazionali avanzati applicati a 19 immagini astronomiche riprese dal telescopio Victor M. Blanco e del Canada-France-Hawaii Telescope riprese nell’arco di sette anni.

2017 OF201 trascorre solo l’un per cento del suo periodo orbitale abbastanza vicino a noi da poterlo rilevare. La sua presenza suggerisce che potrebbero esserci altre centinaia di corpi con orbite e grandezze simili, ma che al momento sono troppo lontani per essere individuati.

La forza dell’open science

Questa scoperta dimostra la forza dell’open science. Tutti i dati utilizzati per identificare e caratterizzare 2017 OF201 provengono da archivi pubblici accessibili a chiunque, non solo ai professionisti. Questo significa che le scoperte rivoluzionarie non sono limitate a chi ha accesso ai più grandi telescopi del mondo. Qualsiasi ricercatore, studente o appassionato di scienza, con gli strumenti e le conoscenze giuste, può fare una scoperta come questa, mettendo in evidenza il valore della condivisione delle risorse scientifiche.

Ulteriori osservazioni, anche con l’uso di radiotelescopi, saranno necessarie per determinare le esatte dimensioni di questo oggetto e la sua orbita.

L’immagine mostra una composizione di cinque pianeti nani riconosciuti dall’Unione astronomica internazionale, insieme  al Tno 2017 OF201 recentemente scoperto.

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