Tra le lune di Giove, Callisto è stata considerata per decenni la meno interessante. Con la sua superficie antica e costellata di crateri, sembrava un mondo inerte. Una visione che potrebbe essere ribaltata grazie alla scoperta di un vasto oceano sotterraneo.
Le prime prove di questa ipotesi risalgono agli anni Novanta, quando la missione Galileo della Nasa rilevò anomalie nel campo magnetico della luna di Giove, peraltro la terza luna più grande del Sistema solare (dopo Ganimede e Titano), con un diametro di 4821 km, poco meno del pianeta Mercurio.
Interpretare i segnali magnetici
Le misurazioni magnetiche possono rivelare informazioni sulle proprietà degli oceani sotterranei delle lune, poiché i campi magnetici oscillanti del pianeta interagiscono con l’oceano elettricamente conduttivo. In particolare si possono determinare la profondità dell’oceano e la quantità di sale disciolto. Questo metodo, che finora ha rappresentato la prova più convincente dell’esistenza di oceani sotterranei nel Sistema Solare, ha già permesso di confermare l’esistenza di un oceano globale sotto la crosta ghiacciata di Europa, quarto satellite naturale di Giove.
Nel caso di Callisto, l’interpretazione di tali misurazioni si è rivelata incerta e più complessa del previsto. La luna possiede infatti una ionosfera densa e conduttiva, che potrebbe generare un segnale magnetico simile a quello prodotto da un oceano sotterraneo. Questa ambiguità ha reso difficile stabilire se l’induzione magnetica osservata sia attribuibile alla ionosfera, a un oceano o a una combinazione di entrambi.
Secondo un nuovo studio, la sola ionosfera non può spiegare le misurazioni del campo magnetico. I ricercatori hanno riesaminato in dettaglio i dati raccolti dalla missione Galileo, includendo tutti gli otto sorvoli ravvicinati della sonda su Callisto e integrandoli con modelli computazionali avanzati della ionosfera della luna e delle sue proprietà geofisiche.
Il risultato più convincente è che l’induzione magnetica osservata sia dovuta a una combinazione tra la ionosfera e un oceano conduttivo. Questo oceano salato, profondo decine di chilometri e con un nucleo roccioso sottostante, si troverebbe sotto uno strato di ghiaccio spesso fino a centinaia di chilometri.
In attesa delle conferme
La conferma dello status di Callisto come mondo oceanico potrebbe arrivare nei prossimi decenni dalle missioni Juice dell’Esa – che vanta un contributo italiano attraverso l’Agenzia spaziale italiana – ed Europa Clipper della Nasa, lanciate rispettivamente il 14 aprile 2023 e il 14 ottobre 2024.
Con i loro sofisticati strumenti sarà possibile distinguere il contributo del plasma nelle misurazioni del campo magnetico, eliminando una delle principali fonti di incertezza nei dati precedenti.