Il 5 novembre 2024, Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, ha compiuto un importante passo nel programma spaziale internazionale, lanciando con successo un razzo Soyuz-2.1b dal cosmodromo di Vostochny. Il razzo ha trasportato 53 satelliti in orbita, in una missione che ha dimostrato la capacità della Russia di operare autonomamente nello spazio, nonostante le sfide economiche e geopolitiche.
Missione Rideshare: Un Lancio Multinazionale
Il lancio è stato un classico esempio di missione rideshare, dove diversi satelliti, di diverse dimensioni e da varie nazioni, sono stati inviati in orbita nello stesso carico utile. Questo tipo di missione aiuta a ridurre i costi di lancio, rendendo lo spazio accessibile anche a Paesi e aziende con budget più limitati.
A bordo del Soyuz-2.1b, oltre ai satelliti russi, erano presenti anche satelliti provenienti da altri Paesi, tra cui Cina, Zimbabwe e Iran, testimoniando la crescente collaborazione internazionale nel settore spaziale. Un stadio superiore Fregat è stato utilizzato per portare i satelliti alle orbite precise previste dalla missione.
I Dettagli del Lancio: Carico e Obiettivi
Il carico utile del razzo comprendeva 49 satelliti di produzione russa, ma anche satelliti di altre nazioni. Tra i satelliti a bordo spiccano:
- Jonosphere-M 1 e Jonosphere-M 2: Due satelliti dedicati allo studio dell’eliogeofisica, con una massa di 430 kg ciascuno. Questi satelliti sono stati posizionati in orbita eliosincrona a circa 820 km di altitudine, dove svolgeranno ricerche scientifiche sul comportamento del sole e il suo impatto sulla Terra.
- 28 satelliti della società Sputnix: Di questi, 24 sono stati progettati per il tracciamento navale con il sistema SITRO-AIS, mentre 4 satelliti sono stati destinati a un progetto educativo chiamato Space-Pi.
- Satelliti Iraniani: I satelliti Kowsar e Hodhod, prodotti dalla società iraniana Space Omid, sono stati inviati in orbita a circa 500 km di altitudine. Il satellite Kowsar sarà impiegato per attività di telerilevamento e osservazione terrestre, mentre Hodhod sarà utilizzato per scopi di comunicazione.
Roscosmos e la Nuova Fase della Spazio Russo
Il successo di questa missione segna un momento significativo per Roscosmos e la Russia nel contesto della concorrenza spaziale internazionale. Dopo la fine della collaborazione con l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e la perdita di contratti con società occidentali come OneWeb, la Russia sta cercando di recuperare terreno nel settore spaziale, puntando su missioni indipendenti e collaborazioni con Paesi non occidentali.
Tuttavia, Roscosmos si trova ad affrontare difficoltà economiche e sfide logistiche, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento di componenti avanzati per le missioni spaziali. Nonostante ciò, la nazione ha dimostrato di essere in grado di portare avanti un proprio programma spaziale scientifico, incentrato sia su ricerche nazionali che su progetti internazionali.
Conclusioni: Un Segno di Resilienza e Collaborazione Globale
Con il successo di questa missione, la Russia dimostra la propria resilienza nel settore spaziale e la sua capacità di mantenere operazioni di alto livello nonostante le sfide geopolitiche. Il lancio di 53 satelliti con il razzo Soyuz-2.1b rappresenta anche un altro esempio di come la collaborazione internazionale e le missioni rideshare stiano diventando sempre più comuni, abbattendo i costi e aprendo nuove opportunità per Paesi e agenzie spaziali in tutto il mondo