LA GALASSIA ALAKNANDA: COSÌ ANTICA, COSÌ MODERNA

Il telescopio spaziale James Webb ha individuato una galassia primordiale sorprendentemente simile alla Via Lattea

by Piero Stroppa

Alaknanda, una delle ultime scoperte del James Webb Space Telescope, è una galassia a spirale formatasi quando il cosmo aveva solo 1,5 miliardi di anni: un’epoca in cui si pensava fosse impossibile trovare galassie con una struttura regolare.

Il suo nome deriva da un fiume himalayano che scorre come corso gemello del Gange assieme al fiume Mandakini, il nome in hindi della Via Lattea. Un nome appropriato, vista la somiglianza tra la forma di Alaknanda e quella della nostra Galassia. La scoperta è firmata da due ricercatori indiani, Rashi Jain e Yogesh Wadadekar, del National Centre for Radio Astrophysics.

Si tratta di una scoperta sorprendente, poiché si pensava che le galassie a spirale come la nostra, con due bracci simmetrici e ben definiti, dette spirali grand design, impiegassero miliardi di anni per formarsi. Le galassie primordiali dovrebbero apparire irregolari e disordinate, impegnate in un lungo e caotico processo di assemblaggio. Il gas che compone la galassia deve fluire costantemente dallo spazio circostante e depositarsi in un disco rotante, che viene poi perturbato dalla “onde di densità” che scolpiscono i bracci a spirale, mentre l’intero sistema deve rimanere indisturbato da collisioni con altre galassie.

Alaknanda si unisce quindi al corpus di scoperte del Webb che stanno rivoluzionando le teorie riguardanti i processi e la storia dell’Universo primordiale. La galassia possiede già due ampi bracci a spirale avvolti attorno a una regione centrale luminosa e arrotondata, il bulge, che si estende per circa 30mila anni luce e dà vita a nuove stelle, a un ritmo pari a circa 60 masse solari all’anno. Metà delle stelle di Alaknanda sembra essersi formata in soli 200 milioni di anni, come un battito di ciglia nel tempo cosmico.

Tutte queste informazioni sono state ricavate dall’analisi delle immagini di Alaknanda riprese dal Webb sfruttando l’effetto della lente gravitazionale dell’Ammasso di Pandora (Abell 2744), un enorme ammasso di galassie situato fra noi e Alaknanda che piega e amplifica la luce proveniente da oggetti cosmici distanti sullo sfondo. L’analisi è stata effettuata attraverso 21 filtri diversi, ognuno dei quali rivelava una diversa porzione della luce della galassia.

Questa ricchezza di dati, che appartiene alle survey Uncover e MegaScience del Webb, ha permesso ai ricercatori di stimare la distanza della galassia, il contenuto della polvere, il numero di stelle presenti che contiene e la velocità con cui si sono stanno formando.

Future osservazioni con gli strumenti spettroscopici del Webb o con il radiotelescopio Atacama Large Millimeter Array (Alma) in Cile potrebbero misurare la velocità di rotazione della galassia e mostrare se il suo disco si muove in modo ordinato o turbolento, aiutando a distinguere tra questi scenari. Man mano che il Webb continuerà a scrutare a fondo lo spazio e il tempo emergeranno sicuramente altre galassie come Alaknanda, ognuna delle quali rappresenterà un nuovo indizio sullo sviluppo iniziale sorprendentemente rapido dell’Universo.

In figura, è evidenziata la galassia Alaknanda ripresa dal Webb. Sono visibili diverse galassie luminose in primo piano, appartenenti all’ammasso di Pandora, distante 3,5 miliardi di anni luce nella costellazione dello Scultore.

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