Dopo essere passata al perielio il 29 ottobre ed essere passata dietro al Sole, la cometa interstellare 3I/Atlas è di nuovo visibile dalla Terra e gli astronomi la stanno fotografando nel cielo prima dell’alba, dove si può osservarla nella costellazione della Vergine. Vedi le precedenti news riguardanti questo oggetto raro e affascinante a questo link .
Nuove foto scattate da astronomi amatoriali l’8 novembre rivelano che apparentemente ha sviluppato quattro o cinque code. “Al momento dell’esposizione, la cometa si trovava a soli 7°-10° sopra l’orizzonte”, afferma Michael Jaeger, che ha eseguito insieme ad altri la foto riportata in apertura. “Alla fine, il crepuscolo mattutino ha interferito con l’osservazione, che è avvenuta sotto la luce lunare. Abbiamo osservato da una posizione montuosa.”
Questa immagine differisce dalle altre foto riprese negli ultimi giorni, che mostravano solo una macchia sfocata senza una coda distinta. L’esposizione di Jaeger ha rilevato uno spruzzo di quattro o cinque code, tra cui uno stretto getto puntato verso il Sole.
L’astronomo di Harvard Avi Loeb aveva suggerito che 3I/Atlas potrebbe essere un’astronave aliena (ipotesi poi ritrattata). Se così fosse, questo potrebbe essere un segno di propulsione; dopotutto, i motori producono pennacchi. Eppure, non c’è alcun segno che 3I/Atlas abbia cambiato rotta, nonostante la possibilità che tali eruzioni naturali producano degli effetti non gravitazionali sulla dinamica della cometa, per semplici effetti di azione-reazione. Jaeger l’ha trovata esattamente dove dovrebbe essere, seguendo la stessa traiettoria cometaria che aveva prima del perielio.
“L’astrometria ha mostrato che continua a seguire le effemeridi”, osserva Jaeger. “Gli errori erano inferiori a 1 secondo d’arco. 3I/Atlas non ha rallentato né rilasciato piccole astronavi.”
È incredibile che un oggetto straordinario come questa cometa, che ci dà la possibilità di analizzare un oggetto appartenente a un altro sistema planetario (non ancora identificato), in viaggio da miliardi di anni nell’Universo, abba bisogno di ipotesi strampalate che destare l’interesse del grande pubblico. Comparsa in un’epoca in cui l’umanità ha raggiuto finalmente la tecnologia necessaria per individuarla, analizzarla e apprezzarla, proprio adesso rischia di generare effetti che gettano la stessa umanità nel ridicolo.