Le immagini First Look scattate dal nuovo Osservatorio Vera C. Rubin in Cile confermano la rilevazione di un massiccio flusso stellare attorno a Messier 61, una galassia a spirale situata a 53 milioni di anni luce nella costellazione della Vergine.
Segnalata per la prima volta da Giuseppe Donatiello nel 2020, l’immagine dimostra la capacità senza precedenti del Rubin di rilevare flussi stellari galattici. La larghezza e la lunghezza del flusso sono di circa 10mila per 170mila anni luce, un diametro superiore a quello della nostra Via Lattea.
Le galassie a spirale giganti come la Via Lattea accrescono costantemente galassie nane, dopo avere ridotte a flussi stellari. Le interazioni gravitazionali tra le galassie nane e le grandi spirali creano continuamente vigorosi episodi di intensa formazione stellare (starburst) e formazione di flussi stellari. Infatti, sappiamo da tempo che M61 ospita al suo centro uno starburst che è attivo da circa dieci milioni di anni.
Secondo i modelli attuali, il cosmo si assembla gerarchicamente, sotto l’influenza della gravità: strutture più grandi si costruiscono a partire da quelle più piccole. La Via Lattea non presenta in questo momento un’attività di formazione stellare così intensa, ma la documentazione archeologica delle sue stelle mostra episodi simili nel suo passato. La stessa formazione del Sole potrebbe essere collegata a un episodio di interazione tra la Via Lattea e la Galassia Nana Ellittica del Sagittario (SagDEG) avvenuto circa 5 miliardi di anni fa.
Il flusso di M61 è descritto nell’articolo “A Stellar Stream around the Spiral Galaxy Messier 61 in Rubin First Look Imaging” di Aaron J. Romanowsky, David Martínez-Delgado, Giuseppe Donatiello, Juan Miró-Carretero e Seppo Laine, pubblicato su Research Notes dell’American Astronomical Society.
In apertura, il flusso stellare di M61 (RubinObs/Noirlab/Slac/Nsf/Doe/Aura, elaborazione di Giuseppe Donatiello).