1 NOVEMBRE: OCCULTAZIONE LUNARE DI SIGMA E 58 AQUARII
La notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre la Luna gibbosa crescente, illuminata per il 73%, occulta due stelle poco luminose dell’Acquario. La prima è Sigma Aquarii, di magnitudine +4,8, la cui scomparsa dietro il lembo lunare oscuro è osservabile da tutto il Paese tra le 00:05 (CA) e le 00:09 (TS) di Tempo Civile. La stella riappare da dietro il bordo lunare occidentale illuminato dal Sole circa un’ora più tardi, con la Luna bassa sull’orizzonte occidentale.
Quasi contemporaneamente è possibile assistere alla scomparsa, tra le 00:19 (AO) e le 00:36 (Roma), di 58 Aquarii, di magnitudine +6,4. Questa seconda occultazione è visibile dall’Italia centro-settentrionale, ed è radente per parte di Sardegna, Campania e Puglia.
1-5 NOVEMBRE: VENERE E SPICA ALL’ALBA
Nei primi giorni del mese, tra le luci dell’alba, in prossimità dell’orizzonte orientale è possibile ammirare la luminosa scintilla di Venere affiancare e superare Spica. Il confronto delle posizioni relative del pianeta e della stella in mattine successive permetterà di evidenziare il veloce movimento del primo sulla volta celeste. La congiunzione in Ascensione Retta tra Venere e Alfa Virginis viene raggiunta il 1° novembre, mentre per la minima separazione angolare di 3°,6 si dovrà attendere la mattina seguente.
2 NOVEMBRE: LUNA, SATURNO E NETTUNO DI SERA
Nel cielo che segue il tramonto del Sole, alta sull’orizzonte orientale spicca la Luna in fase gibbosa crescente, mentre va allontanandosi da Saturno, con il quale si è trovata in congiunzione poco prima di mezzogiorno 2°,8 a nord del pianeta.
Circa 2° a sud del nostro satellite naturale è presente il debole Nettuno, per osservare il quale è indispensabile l’utilizzo di uno strumento. La migliore configurazione osservabile è quella che si verifica alle 18:30 TC, con il cielo ormai quasi completamente libero dalla luce diurna.
5 NOVEMBRE: SUPERLUNA DEL “CASTORO”
Dopo la “Superluna dei cacciatori” dello scorso mese, anche il Plenilunio di novembre, che si verifica 9 ore e 8 minuti prima del transito del nostro satellite naturale al perigeo, a 356.833 km di distanza dalla Terra, produce una “Superluna” con un diametro apparente di 33’ 28”, soprannominata dagli anglosassoni “del castoro”, perché si verifica nel periodo in cui i castori si dedicano alla costruzione delle dighe in preparazione dell’inverno. Nella tradizione celtica il Plenilunio di novembre veniva invece denominato “Luna della nebbia”.
5 NOVEMBRE: OCCULTAZIONE DI 47 ED EPSILON ARIETIS
Nelle ore serali che seguono il Plenilunio “del castoro”, la Luna completamente illuminata dal Sole, occulta due stelle dell’Ariete. La più debole è 47 Arietis, di mag. +5,8: per una particolare condizione geometrica, sia la scomparsa della stella, poco dopo le 21:20 TC, che la sua riapparizione, dopo le 21:50, si verificano dietro una sottilissima frazione oscura del lembo lunare. L’occultazione è visibile solo da parte dell’Italia settentrionale ed è radente per alcune zone di Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli.
È invece osservabile invece da tutto il Paese l’evento che coinvolge la stella doppia Epsilon Arietis, le cui componenti, di mag. +5,2 e +5,6, sono separate da 1”,3: la scomparsa dietro il bordo lunare illuminato dal Sole è prevista tra le 22:03 (CA) e le 22:21 (TS), mentre la riapparizione sulla frazione oscura del lembo lunare occidentale si avviene tra le 23:02 (AO) e le 23:22 (LE).
6 NOVEMBRE: LUNA, PLEIADI E URANO DI SERA
Una bella configurazione celeste si produce la sera del 6 novembre, quando la Luna Piena, dopo aver attraversato l’ammasso delle Pleiadi, viene a trovarsi in congiunzione, 4°,3 più a nord, con Urano, che essendo di mag. +5,6 è rintracciabile solo con un binocolo.
Uno strumento è indispensabile anche per ammirare, a partire dalle 19:19 TC, l’occultazione della stella SAO 76350, di mag. +6,2, seguita, circa 20 minuti dopo, dalla sua ricomparsa da dietro il lembo lunare oscuro. L’evento è visibile solo dall’Italia centro-settentrionale ed è radente per parte di Campania, Molise e Puglia.
7-8 NOVEMBRE: ALGOL IN ECLISSE
La notte tra il 7 e l’8 novembre si verifica un’eclisse della variabile Algol particolarmente favorevole all’osservazione. La fase massima del fenomeno, quando Beta Persei tocca la luminosità minima (mag. +3,4), è prevista per la 01:00 di Tempo Civile del giorno 8. Poiché la durata complessiva di un’eclisse è di circa 8 ore, risulta possibile seguire, con osservazioni ripetute almeno ogni mezz’ora lungo tutto l’arco della notte, l’intera discesa verso il minimo e il successivo ritorno alla massima luminosità (mag. +2,1) poco prima dell’inizio dell’alba.
9 NOVEMBRE: MERCURIO, ANTARES E MARTE TRA LE LUCI DEL TRAMONTO
Nella prima decade del mese, vicino all’orizzonte sud-occidentale è possibile osservare, poco dopo il tramonto del Sole, un trio relativamente brillante di oggetti, il più luminoso dei quali è Mercurio, la cui apparizione serale volge a conclusione.
Al termine del crepuscolo civile, circa alle 17:25 TC, Antares, Mercurio e Marte appaiono disposti su di una linea parallela all’orizzonte a pochi gradi di altezza, con Mercurio “al centro”, quasi equidistante da Antares “a sinistra” e Marte, il più debole dei tre, “a destra”.
10 NOVEMBRE: LUNA E GIOVE NEI GEMELLI
Per gran parte della notte il cielo è dominato dalla luminosa presenza della Luna gibbosa calante che va progressivamente avvicinandosi all’ampia coppia formata da Giove e Polluce (poco meno di 7° più a nord). Le congiunzioni in Ascensione Retta della Luna con Beta Geminorum e Giove, con il nostro satellite naturale in transito quasi a metà tra il pianeta e la stella, si verificano nelle ore diurne e sono pertanto inosservabili.
Nel disegno, la migliore configurazione che è possibile ammirare, alle 05:20 TC delle date indicate, all’accendersi delle prime luci dell’alba, con la Luna 3°,2 a sud-ovest di Polluce e 4°,7 a nord-ovest di Giove.
9-17 NOVEMBRE: MASSIMO DELLO SCIAME DELLE LEONIDI
Il prossimo passaggio al perielio della cometa 55P/Tempel-Tuttle, dalla quale ha origine lo sciame meteorico delle Leonidi, si verificherà nel 2031; perciò, le meteore che osserviamo attualmente derivano da particelle rilasciate nei transiti precedenti.
Grazie allo sviluppo dei modelli teorici, le previsioni sull’attività dello sciame si rivelano sempre più dettagliate. Quest’anno, oltre alla normale attività, con valori dello Zhr (il tasso orario zenitale) compresi tra 10 e 30 meteore orarie e massimo nelle ore serali del giorno 17, la Terra dovrebbe attraversare, in differenti istanti compresi tra il 9 e il 17 novembre, diverse “code” di particelle rilasciate dalla cometa nei passaggi del 1167, 1633 e 1699. L’incremento dell’attività è in genere appena accentuato ma rilevabile.
Il radiante risulta osservabile dalla mezzanotte locale fino alle prime luci dell’alba. Il 17 novembre, le osservazioni potranno essere effettuate in condizioni quasi ideali, grazie all’assenza dal cielo notturno della Luna, la cui levata precede di un’ora le prime luci dell’alba.