LE PRIME IMMAGINI DELL’OSSERVATORIO VERA C. RUBIN

Le "first light" mostrano l'enorme campo visivo del telescopio e le sue capacità ad altissima risoluzione

by Piero Stroppa

Questa composizione delle nebulose Trifida e Laguna, situate a 5200 anni luce da noi nel Sagittario è una delle prime immagini pubblicate dall’Osservatorio Vera C. Rubin della National Science Foundation e del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (vedi l’articolo dedicato al nuovo telescopio su Cosmo2050 n. 63 di luglio 2025).

Ogni immagine completa scattata dal Simonyi Survey Telescope da 8,4 metri e dalla fotocamera Lsst da 3200 megapixel dell’osservatorio richiederebbe 400 schermi televisivi ad alta definizione 4K per essere visualizzata nelle sue dimensioni originali. Non sorprende, quindi, che una volta operativo, l’Osservatorio Rubin produrrà circa 20 terabyte di dati ogni notte, catturando immagini dell’intero cielo australe ogni tre o quattro giorni durante il Legacy Survey of Space and Time (Lsst). E continuerà a farlo per 10 anni, creando una visione time-lapse ad altissima definizione dell’Universo di cui non siamo mai stati a conoscenza prima.

Questa immagine delle nebulose non è frutto un’unica istantanea, ma una composizione di 678 riprese separate, eseguite nell’arco di poco più di sette ore.

Mio Dio, è pieno di galassie!

Un’altra “prima luce” del Vera Rubin è dedicata a una ripresa extragalattica, nell’Ammasso della Vergine, che si trova a circa 65 milioni di anni luce di distanza e ospita oltre 2000 galassie in una regione di spazio che si estende per decine di milioni di anni luce e copre più di 8 gradi nel cielo.

Parafrasando 2001: Odissea nello spazio, verrebbe da esclamare: “Mio Dio, è pieno di galassie!”

L’immagine qui riportata è solo una piccola sezione della visione complessiva dell’ammasso ripresa dall’Osservatorio Rubin e include una varietà di morfologie galattiche, dalle grandi, luminose e sfuocate ellittiche alle delicate spirali e alle minuscole nane.

Inoltre, va tenuto presente che, nonostante le dimensioni e l’estensione dell’Ammasso della Vergine, non tutte le galassie visibili in questa immagine fanno parte dell’ammasso; molte delle galassie più piccole sparse nell’inquadratura si trovano sullo sfondo distante. Invece, tutte le stelle visibili nelle immagini fanno parte della Via Lattea, in primo piano.

La dimensione temporale

Oltre al suo immenso campo visivo, l’Osservatorio Rubin aprirà nuove possibilità nell’astronomia del dominio del tempo, consentendo agli astronomi di studiare oggetti come pulsar, supernovae, stelle variabili, quasar e molto altro in modo estremamente dettagliato e in tempo reale, man mano che cambiano. Ogni cambiamento attiverà un alert, in modo che i ricercatori possano approfondire rapidamente i dettagli degli eventi osservati.

“Dato che acquisiamo immagini del cielo notturno così rapidamente e così spesso, rileveremo milioni di oggetti in continua evoluzione ogni notte”, ha dichiarato Aaron Roodman, responsabile del programma per la Camera Lsst e vicedirettore per la costruzione dell’Osservatorio. “Combineremo anche queste immagini per poter osservare galassie e stelle incredibilmente deboli, comprese galassie che distano miliardi di anni luce.”

La quantità di dati raccolti dall’Osservatorio Rubin solo nel primo anno di lavoro di Lsst sarà maggiore di quella raccolta da tutti gli altri osservatori messi insieme e permetterà di indagare l’evoluzione dell’Universo e il ruolo che svolgono la materia oscura e l’energia oscura.

L’indagine Lsst vera e propria dovrebbe iniziare entro la fine di quest’anno, dopo il periodo di calibrazione. Al termine dei dieci anni, i dati raccolti potrebbero raggiungere i 500 petabyte. Lsst produrrà trilioni di misurazioni di miliardi di oggetti, aiutando gli astronomi a comprendere meglio il nostro cosmo nei minimi dettagli e probabilmente aprendo nuove strade alla ricerca e spingendoci a porci nuove domande che oggi non abbiamo nemmeno pensato di porci.

Vedi su YouTube la conferenza stampa della National Science Foundation che ha presentato le first light dell’Osservatorio Vera C. Rubin.

You may also like

Assistant AI
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?
-
00:00
00:00
Update Required Flash plugin
-
00:00
00:00