Dopo quasi quattro giorni in orbita, la navetta Crew Dragon Resilience è rientrata sulla Terra con un emozionante tuffo nell’Oceano Pacifico, segnando la conclusione della missione Fram2, la prima spedizione con equipaggio umano a sorvolare l’orbita polare.
A bordo, un equipaggio decisamente fuori dal comune: il pioniere delle criptovalute Chun Wang, la regista norvegese Jannicke Mikkelsen, l’esploratore australiano Eric Philips e l’ingegnera tedesca Rabea Rogge. Nessuno di loro è un astronauta professionista, ma tutti hanno vissuto un’esperienza straordinaria, contribuendo attivamente a una serie di esperimenti scientifici in condizioni di microgravità.
Uno dei momenti più significativi è avvenuto subito dopo l’ammaraggio: una volta agganciata la capsula alla nave di recupero, i quattro astronauti sono riusciti ad alzarsi dai sedili e uscire dalla navetta senza alcun aiuto. Era l’ultimo esperimento della missione, pensato per testare la capacità del corpo umano di riadattarsi alla gravità terrestre dopo un volo spaziale.
Sorridenti e con una borsa in mano, tutti e quattro hanno mosso i primi passi incerti sulla nave, ma in pochi istanti hanno ritrovato l’equilibrio: un piccolo grande traguardo per lo spazio “alla portata di tutti”.
Durante il soggiorno in orbita, l’equipaggio ha condotto 22 esperimenti scientifici, spaziando dalla prima radiografia umana nello spazio, allo studio del metabolismo del glucosio in microgravità, fino a esperimenti di coltivazione dei funghi, utili per immaginare un futuro in cui coltivare il cibo oltre la Terra.
Il nome della missione, Fram2, è un omaggio alla storica nave norvegese Fram, che tra il 1893 e il 1912 esplorò per la prima volta le regioni artiche e antartiche. Proprio come allora, anche questa volta si è trattato di un viaggio pionieristico – ma nello spazio.
Non solo una missione scientifica, ma anche un simbolo di come lo spazio stia diventando sempre più accessibile e umano.
