Enif, il naso di Pegaso

UNA STELLA SUPERGIGANTE E CAPRICCIOSA

Enif è una stella supergigante arancione. Crediti: Daniel Johnson

La costellazione di Pegaso è facile da identificare, grazie al Grande Quadrato di stelle centrale. Il resto del cavallo è di più difficile identificazione. Tuttavia, ci viene in aiuto Enif, la stella più luminosa di tutta la costellazione equina.  

Con la su massa di 12 masse solari e raggio pari a 185 volte quello del Sole, Enif è una stella supergigante arancio, posta a 690 anni luce dalla Terra. Viene anche chiamata Epsilon Pegasi (HIP 107315, HD 206778, HR 8308) e ha una magnitudine apparente di 2,39. Enif ha iniziato a crescere quando ha esaurito le sue riserve interne di combustibile nucleare, cominciando a combinare elementi via via più pesanti. 

A mano a mano che la stella si espande, si raffredda negli strati più esterni. E più una stella si raffredda, più il suo colore si sposta verso il rosso, dando a Enif un gradevole colore arancione. Questa stella brilla con una luminosità sbalorditiva di 5000 Soli a causa della sua superficie così ampia. Ma diventare una stella supergigante non è un processo privo di dolori di crescita.

Se il nostro Sole è una stella affidabile, con una emissione costante di energia, le supergiganti come Enif tendono all’esatto opposto, all’instabilità, a volte oscurandosi come ha fatto Betelgeuse nel 2020 e a volte illuminandosi in modo significativo. Enif ha fatto entrambe le cose.

Mitologia

Il nome Enif deriva dall’arabo antico e significa “naso“, indicando chiaramente la sua posizione sulla punta del muso di Pegaso. Anche i greci condividevano questa interpretazione, ed è quella ufficiale usata dagli astronomi oggi.

Se dunque oggi questa stella fa parte della costellazione di Pegaso, è anche vero che nel corso del tempo, non tutte le culture l’hanno inclusa al suo interno. Gli astronomi cinesi, infatti, la includevano all’interno di una costellazione chiamata “Palazzo sul tetto“, una delle 28 case astronomiche di questo tipo, e veniva chiamata Wēi Sù sān, “la Terza Stella del Tetto”.

I giapponesi, invece, includevano Enif in una serie di piccole costellazioni che si trovavano all’incirca lungo l’eclittica, note come “logge lunari”. Questo forse perché la Luna poteva essere vista passare attraverso di esse ogni mese. 

La costellazione di Pegaso, che dall’emisfero settentrionale, appare come un cavallo capovolto, è una bella costellazione autunnale, che svetta nel cielo orientale dopo il crepuscolo. Il Grande Quadrato è la parte più evidente della costellazione, ma con un trucco, Enif si può identificare facilmente. Basta prolungare la costellazione come se ci fosse un rettangolo adiacente e procedere verso ovest fino all’unica stella di seconda magnitudine nelle vicinanze. Enif appresenta l’angolo in basso a destra.

Enif, evidenziato nella costellazione di Pegaso.

Enif può anche fungere da porta d’accesso per indirizzare verso una costellazione divertente ma debole: il minuscolo Equuleus. Esso che rappresenta il puledro appartenente a Pegaso. Essa rappresenta solo un ritratto del volto del cavallino, con Enif, il muso del suo genitore, proteso verso il suo puledro. Se infine si guarda Enif con un telescopio, si noterà un accoppiamento molto stretto con una stella più debole che tuttavia non è legata gravitazionalmente ad essa. 

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