Avete mai visto una scia luminosa nel cielo? Sono le meteore, prodotte da piccoli granelli di polvere che impattano sull’atmosfera, altre volte sono sassolini o oggetti più grandi, i meteoroidi. Ciò che riesce ad arrivare a terra viene gelosamente custodito e studiato. Stiamo parlando delle meteoriti, cioè quello che rimane dei meteoroidi dopo il loro ingresso in atmosfera e dopo aver subito intensi processi di ablazione a causa del calore dovuto all’attrito con l’aria.
In questa foto si vede una palla di fuoco (fireball), una meteora eccezionalmente luminosa. È stata immortalata per caso a metà luglio con una macchina fotografica installata sul monte Hochkar, in Austria. Questo missile meteorico è probabilmente il risultato della disintegrazione di una cometa o un asteroide che ha lasciato dietro di sé grani di piccole dimensioni e che, a loro volta, hanno avuto la sfortuna di entrare nell’atmosfera terrestre. I colori nelle meteore di solito provengono da elementi chimici ionizzati rilasciati quando la meteora si disintegra, con il blu-verde tipicamente originato dal magnesio, il viola dal calcio e il verde incandescente dal nichel. Il rosso, invece, proviene dall’azoto energizzato e dall’ossigeno nell’atmosfera terrestre. Questa brillante palla di fuoco meteorica, durata meno di un secondo, ha lasciato una scia di ionizzazione che è rimasta visibile per quasi un minuto.
Piccoli asteroidi sulla Terra
Quando trovate un sasso strano non è semplice capire se si tratta di un oggetto piovuto dal cielo, a meno che non siate esperti cacciatori di questi relitti cosmici. Non tutte le meteoriti, infatti, sono uguali ma variano in composizione mineralogica, densità, età di formazione e origine. Vengono quindi classificati in tipologie ben precise che per semplicità possiamo identificare in due macro-gruppi: differenziati e indifferenziati.
La maggior parte delle meteoriti si disintegra in aria, e l’impatto con la superficie terrestre è raro. Si stima che ogni anno il numero di rocce che cadono sulla Terra e che hanno le dimensioni di una palla da baseball o più si aggira intorno ai 500. Ma non tutte vengono ritrovate, soltanto l’1% poiché gran parte di esse cade negli oceani o in zone impervie. Se il meteorite è grosso, può causare un cratere quando colpisce il terreno. Il tipo di cratere dipende ovviamente dalla grandezza, composizione, livello di frammentazione e angolo d’impatto della meteora. Lasciando stare i film apocalittici, anche l’impatto di un piccolo meteorite può causare disastri di grande entità, ma la maggior parte di essi causa danni di piccola entità a proprietà, bestiame e anche persone. Se invece la meteora è un frammento di cometa invece che fatto di roccia e metallo ma composto per lo più di ghiaccio, il riscaldamento può provocare una notevole esplosione, senza che alcun frammento tocchi terra. Ne è un esempio la meteorite che causò l’esplosione di Tunguska .
Le meteoriti vengono da qua e là, ma alcune sono molto rari, specialmente quelle provenienti dalla Luna e da Marte. Con ogni probabilità, se arrivano, sono i detriti risultanti da precedenti impatti di grossi meteoriti con questi corpi celesti. Le meteoriti, recuperate subito dopo essere state osservate nell’attraversamento dell’atmosfera o nell’impatto sulla superficie terrestre, vengono chiamate cadute. Tutte le altre meteoriti sono note come ritrovate. A tutt’oggi sono oltre 1000 le meteoriti cadute presenti nelle maggiori collezioni mondiali, mentre sono ormai oltre 31mila quelle ritrovate.
Le meteoriti vengono designate in base al posto dove vengono trovate e il loro nome richiama la località o la caratteristica geografica più vicina. Le caratteristiche possono cambiare a seconda che si tratti di un meteorite ferroso e roccioso, ma normalmente tutte le meteoriti cadute da non troppo tempo mostrano una crosta di fusione scura e possono presentare sulla superficie piccole cavità chiamate regmagliti, dei segni che sono simili alle impronte lasciate dalle dita sulla creta fresca, e che sono il risultato dell’ ablazione selettiva dell’atmosfera che vaporizza più facilmente minerali a più bassa temperatura di fusione. Poi la forma non è quasi mai sferica, non presentano quarzo o bollicine e quelle ferrose hanno una densità prossima a quella del ferro sebbene anche quelle rocciose risultino significativamente più pesanti rispetto alle rocce comuni. Un’altra caratteristica è che una volta tagliate e lucidate molte meteoriti ferrose presentano le figure di Windmanstätten, un intricato disegno di lamelle che si intersecano, mentre molte di quelle rocciose possono presentare dei condruli. Le meteoriti hanno varie forme. Infatti, se nel tragitto attraverso l’atmosfera il meteorite mantiene un orientamento stabile, si forma un meteorite tipicamente a forma di scudo detto orientato.
La composizione chimica di una meteorite ha luogo durante le fasi di accrezione planetaria. Infatti, il calore che si sviluppa a causa degli impatti con gli asteroidi e a causa del decadimento degli elementi radioattivi determina la fusione totale o parziale dei minerali in modo che, a causa della gravità, gli elementi più pesanti convergono al centro del corpo (ferro/nichel) mentre quelli più legge risalgono in superficie (silicati).
Ci sono poi delle meteoriti che sono indifferenziate, come le condriti. Queste sono antichissime, risalgono alle primissime fasi di formazione del Sistema solare e non hanno quasi mai subito processi di differenziazione o metamorfosi. Possono avere anche la veneranda età di 4,6 miliardi di anni, ben più vecchie della Terra! Il loro nome deriva da “condrule”, che sono piccole sfere di dimensioni millimetriche incluse in una matrice di minerali a base di silicio. Tra le condriti più interessanti abbiamo le condriti carbonacee con alti livelli di composti del carbonio e amminoacidi e una significativa quantità d’acqua.
Le Acondriti invece fanno parte di quelle meteoriti che hanno subito una differenziazione per fusione e ricristallizzazione dei minerali. Non contengono condrule e sono i resti di antichi corpi celesti andati distrutti durante le prime fasi evolutive del Sistema solare. Le acondriti costituiscono approssimativamente la crosta e il mantello di questi corpi. A questa categoria appartengo anche i meteoriti provenienti dalla Luna e da Marte.
Le sideriti o meteoriti ferrosi e le sideroliti, che sono di tipo ferro roccioso sono ciò che rimane dei nuclei metallici di antichi corpi celesti differenziati e sono costituite principalmente da una lega di ferro e nichel. Le sideriti sono le più facili da rinvenire sulla Terra e hanno caratteristiche magnetiche oltre che possedere una superficie fusa. Resistono maggiormente alle alterazioni e all’erosione. Le sideroliti invece sono i meteoriti più rari. La lega ferro e nichel e la costituente rocciosa sono presenti in proporzioni uguali. Si pensa che derivino o dall’interfaccia tra nucleo e mantello di antichi corpi celesti o dalla fusione di asteroidi di diversa composizione. Alcune di queste meteoriti sono indubbiamente le più belle che ci siano, poiché presentano cristalli come l’olivina in una matrice di metallo.