È una missione del tutto autonoma per l’agenzia Roscosmos, quella partita all’1.10 di di venerdì 11 agosto. Per varie ragioni, a cominciare dal fatto che il lancio non è avvenuto dallo storico cosmodromo del Kazakhstan, ma dalla nuova base spaziale russa di Vostochnij, quasi ai confini con la Cina. E poi per le note ragioni geopolitiche in atto dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Il razzo vettore Sojuz con stadio superiore Fregat si è staccato con regolarità dalla sua piattaforma di lancio e ha spedito verso la Luna, la sonda Luna 25, che raggiungerà dopo 5 giorni l’orbita attorno al satellite naturale della Terra.
Anche queste missioni russe hanno patito delle problematiche della guerra Russia-Ucraina, e di conseguenza anche le nazioni coinvolte nei programmi, Europa compresa.
La sonda doveva partire nel settembre del 2022, e l’Esa europea doveva realizzare la camera Pilot-D, un apparato fondamentale per eseguire con guida automatica la discesa verso la superficie lunare. Inoltre, sulla successiva Luna 27 era prevista una trivella realizzata in Italia da Leonardo presso gli stabilimenti milanesi di Nerviano, per perforare il suolo alla ricerca di acqua.
Lo scopo di Luna-25 è di collaudare la tecnologia necessaria per l’allunaggio di sonde automatiche e in seguito di veicoli con cosmonauti, e poi di effettuare con i nove strumenti scientifici a bordo, ricerche sulle caratteristiche del suolo, soprattutto riguardanti la presenza di ghiaccio d’acqua nella regione del Polo sud del cratere Boguslavskij.
A giugno, il capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Juri Borisov, aveva definito il lancio come ad alto rischio: «Questa missione prevede l’atterraggio al Polo sud. Nessuno al mondo lo ha mai fatto prima» – aveva dichiarato. «La probabilità di completare con successo missioni come questa è stimata intorno al 70 per cento».
L’ingresso in orbita lunare dovrebbe avvenire il 16 agosto. Nei giorni successivi, il lander tenterà un atterraggio morbido sulla Luna per poi dare il via alla missione operativa vera e propria, della durata di circa un anno.
Entreranno in azione gli otto strumenti scientifici di bordo, che verranno impiegati per studiare la regolite lunare così come le polveri e il plasma che compongono l’esosfera del nostro satellite.
La serie di sonde Luna (all’epoca nota anche come Lunik) è quella dei grandi risultati della Russia nel campo dell’esplorazione lunare: dalle prime foto della faccia nascosta (Luna 3, nel 1959), ai massicci rover Lunakhod sbarcati nel 1970 (con Luna 17) e 1972.
E poi la celebre Luna 15, che secondo tutti gli analisti fu inviata in orbita lunare a luglio del 1969 solo come “spia” per confermare che la missione Apollo 11 fosse in orbita lunare. Si vede passare in un video sopra le teste degli astronauti nella prima storica passeggiata lunare. Infatti, la Apollo 11 era proprio là, con buona pace dei complottisti.