E’ stato un mezzo successo (o forse, meglio definirlo un mezzo fallimento), il lancio del più grande e soprattutto più potente razzo vettore sinora lanciato nello spazio. Il Super Heavy si è sollevato oggi dalla piattaforma di lancio della base di Boca Chica. Il primo stadio ha funzionato bene all’inizio, ma l’astronave Starship posizionata sopra di esso non è riuscita a raggiungere la quota prevista nello spazio. Non è stato ancora chiarito se per una spinta insufficiente del primo stadio: le immagini mostravano che almeno 8 dei 32 motori erano spenti, ma forse per un fatto programmato per ridurre la massima pressione dinamica. Oppure se si è trattato di un problema ai motori della stessa astronave Starship collocata sopra al razzo alto 69 metri: “E’ stato un problema alla separazione tra razzo e astronave” – ha subito twittato Elon Musk.
Era da mettere in conto?
“Non pretendiamo di avere un pieno successo al primo lancio” – aveva peraltro messo in guardia prima del lancio il numero uno di Space X.
La differenza con il lancio del Falcon Heavy, già lanciato con successo tre volte (la prima l’8 febbraio 2018), è che quello è un razzo formato da tre “Falcon 9”, cioè il pluri-collaudato razzo vettore che da tempo garantisce lanci di continuo da Cape Canaveral e da Vandenberg. Questo invece è un vettore del tutto nuovo, e che vi fossero problemi era, forse, da mettere in preventivo per il primo test spaziale.
Insomma, un successo a metà, e forse anche meno. E la prima Starship è poi stata fatta esplodere mentre ricadeva verso terra. Il lancio è avvenuto da Starbase tanto voluta da Elon Musk, come base di partenza e arrivo delle astronavi che in futuro abbastanza prossimo dovranno fare la spola tra Terra e Luna, e in seguito spedire equipaggi e persino turisti verso Marte. Sembra fantascienza, ma è una realtà che, almeno per ciò che concerne le imprese lunari è ormai realtà concreta.
Il lancio di oggi riguarda anche il futuro anche del Programma Artemis della NASA. Questo complesso di lancio alto 120 metri, e del tutto recuperabile, se avesse avuto successo pieno avrebbe dato il via una serie di lanci a cadenze di uno ogni 2-3 mesi. L’astronave alta circa 50 metri doveva ammarare al largo delle coste delle Hawaii, al suo rientro un paio d’ore dopo il lancio, ma in futuro dovrà essere pienamente recuperata con un atterraggio autonomo. Questo era solo il primo passo: un lancio nello spazio con traiettoria balistica, e rientro in mare. In seguito, il porto spaziale di Starbase sarà la base logistica di lanci e rientri sulla terra.
L’autonomia acquisita di Space X
D’altra parte, è la stessa NASA ad aver selezionato la Space X per il Programma lunare Artemis, e in seguito per le missioni a Marte. In particolare per la Starship, la grande astronave che ricorda come caratteristiche quelle dei film di fantascienza degli anni 50 e 60. La Starbase di Space X, al confine del Texas con il New Mexico, è un complesso di lancio avveniristico, con rampe e piattaforme di lancio che sono perfettamente in grado di accogliere i razzi che ritornano al suolo dopo avere assolto il proprio compito di portare a quota spaziale le loro astronavi. Come fa ormai da anni il Falcon 9, razzo che dal 2020 garantisce i voli Terra-Spazio fino alla Stazione Spaziale Internazionale. Ma questo grazie al supporto NASA e alla base di Cape Canaveral. Ora, con Starbase inizia anche l’autonomia nei lanci di Space X, impresa che è partita con supporti finanziari dell’ente spaziale USA, per poi divenire autonoma.
Il razzo Super Heavy, con i suoi 32 motori alla base del primo stadio che funzionano a ossigeno liquido e metano, è del tutto recuperabile (come gli attuali e più piccoli Falcon 9). Con l’astronave impilata nella parte superiore, è un complesso alto 120 metri (10 metri più alto del Saturn V delle imprese Apollo, e 22 metri più dell’SLS di Orion).
Starship, oltre alla versione lunare, sarà alla base del futuro sostentamento economico di SpaceX. Il nuovo vettore con astronave potrà essere impiegato per diverse tipologie di missioni commerciali o governative.
Ora si dovranno attendere i risultati della Commissione che farà luce su questo lancio, che comunque è da considerare un fallimento. Space X promette che i prossimi tentativi di lancio avverranno presto. Ma la sensazione è che in realtà ci vorrà un po’di tempo.