Trovati due grandi esopianeti grazie alla citizen science

I VOLONTARI DI PLANET HUNTERS COLLABORANO CON GLI SCIENZIATI PER SCOPERTE ESOPLANETARIE

Cesar Rubio è uno delle migliaia di volontari che partecipano a Planet Hunters Tess, un progetto di citizen science finanziato dalla Nasa che cerca indizi di pianeti extrasolari. La citizen science è una modalità che consente a tutti gli appassionati del cielo di collaborare con gli scienziati, che seguiamo con molto interesse con una rubrica dedicata sulle pagine di Cosmo. Più di 29mila persone in tutto il mondo si sono unite all’impresa di Planet Hunters per aiutare gli scienziati nella ricerca degli esopianeti.

Planet Hunters Tess ha annunciato la scoperta di due esopianeti in uno studio che elenca Rubio e più di una dozzina di altri citizen scientist come coautori.

Questi mondi esotici orbitano attorno alla stella HD 152843, situata a circa 352 anni luce di distanza. Questa stella ha circa la stessa massa del Sole, ma quasi 1,5 volte più grande e leggermente più luminosa.

Il pianeta b, delle dimensioni di Nettuno, è circa 3,4 volte più grande della Terra e orbita attorno alla sua stella in circa 12 giorni. Il pianeta c, più esterno, è circa 5,8 volte più grande della Terra e il suo periodo orbitale è compreso tra 19 e 35 giorni. Nel Sistema solare, entrambi questi pianeti sarebbero ben all’interno dell’orbita di Mercurio, che ha un periodo di circa 88 giorni.

Tess sta per Transiting Exoplanet Survey Satellite, un satellite della Nasa lanciato nell’aprile 2018. Il team di Tess ha utilizzato i dati dell’osservatorio per identificare più di cento esopianeti e oltre 2600 candidati in attesa di conferma.

Planet Hunters Tess, gestito tramite il sito web Zooniverse, è iniziato nel dicembre 2018, poco dopo che i primi dati Tess sono diventati disponibili al pubblico. I volontari che aderiscono al progetto studiano i grafici delle variazioni di luminosità di diverse stelle nel tempo (le cosiddette “curve di luce”). Notano quali di queste curve mostrano un breve calo della luminosità della stella che segnala il transito di un pianeta sul disco della sua stella, bloccandone un po’ di luce. Un algoritmo raccoglie tutti i contributi dei volontari e seleziona le curve di luce da inviare agli astronomi per il follow-up scientifico.

Anche in un’era di tecniche informatiche sofisticate, come l’apprendimento automatico dei sistemi di Intelligenza Artificiale, avere un grande gruppo di volontari che esaminano i dati ottenuti dal satellite è di grande aiuto per i ricercatori. L’occhio umano è ancora prezioso.

Nel caso di HD 152843, i volontari hanno esaminato un grafico che mostrava la sua luminosità durante un mese di osservazioni di Tess. La curva di luce ha mostrato tre cali distinti, il che significa che almeno un pianeta potrebbe essere in orbita attorno alla stella. Tutti citizen scientist che hanno esaminato questa curva di luce hanno segnalato almeno due transiti.

Quindi, gli scienziati hanno fatto i loro controlli e hanno confrontato i dati con i loro modelli, stimando che due transiti provenissero dal pianeta interno e l’altro provenisse da un secondo pianeta esterno. I controlli hanno coinvolto lo strumento Harps-N (che ricerca esopianeti con misure di velocità radiale) del Telescopio Nazionale Galileo alle Canarie ed Expres, uno spettrometro di precisione dell’Osservatorio Lowell di Flagstaff, in Arizona. Così sono state stimate anche le masse dei nuovi pianeti. Ma le osservazioni continuano e si spera di ottenere dei dati più precisi.

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Direttore editoriale di Cosmo