L’inquinamento atmosferico ai tempi del coronavirus

I SATELLITI RIVELANO CHE IL NOSTRO PIANETA RESPIRA MEGLIO, GRAZIE AI LOCKDOWN

Mentre l’Agenzia Spaziale Europea è alle prese con la riorganizzazione delle sale controllo missione per scongiurare il contagio dei propri operatori, i satelliti della costellazione Copernicus proseguono imperterriti la loro attività di monitoraggio della Terra dalle loro orbite, fornendoci un’istantanea significativa di uno dei pochi aspetti positivi dell’emergenza coronavirus: l’abbattimento delle emissioni di biossido di azoto, uno dei principali indicatori dell’inquinamento atmosferico.

Le misurazioni effettuate dal satellite Sentinel-5P a partire da dicembre 2019 sopra Italia e Cina, attualmente i Paesi con il più alto numero di casi di Covid-19 registrati, hanno rilevato una drastica diminuzione di questo contaminante. Un importante effetto secondario degli eccezionali provvedimenti adottati per fronteggiare la pandemia in corso, tra cui la chiusura degli impianti produttivi non essenziali, i principali responsabili della produzione di questo gas tossico.

Il 19 marzo l’Esa ha rilasciato una dichiarazione a commento di una eloquente animazione (vedi a questo link) relativa all’andamento della concentrazione di biossido di azoto al di sopra della Cina negli ultimi quattro mesi. Realizzato sulla base dei dati raccolti da Tropomi (TROPOspheric Monitoring Instrument), strumento del satellite Sentinel-5P dedicato allo studio dell’atmosfera all’individuazione di eventuali contaminanti, il video mostra una significativa diminuzione delle emissioni del gas proprio in corrispondenza dell’inizio del periodo di lockdown imposto dal governo cinese a fine gennaio a seguito dell’individuazione del focolaio di Sars-Cov2 a Wuhan, nella provincia di Hubei. Un trend che, seppur di poco, sembra in inversione negli ultimi 20 giorni, a testimonianza del graduale ritorno alla normalità della Cina, che è apparentemente riuscita nell’intento di contenere la diffusione del virus.

“Possiamo certamente attribuire”, ha dichiarato Claus Zehner, mission manager di Sentinel-5P dell’Esa, “parte della riduzione di emissione di diossido di azoto all’impatto del Coronavirus. Attualmente vediamo una riduzione del 40% circa nelle città della Cina, ma queste sono stime approssimative, in quanto anche il meteo ha un impatto sulle emissioni. Stiamo portando avanti una analisi scientifica dettagliata che presto fornirà maggiori dettagli e risultati quantificati nelle prossime settimane e mesi”.

Una situazione, quella cinese, esattamente sovrapponibile con quanto sta accadendo nel nostro Paese, che, a distanza di due mesi, è oggi nel pieno dell’emergenza Covid-19. Anche l’Italia è stata oggetto d’indagine da parte dell’attento occhio di Sentinel-5P, che ha osservato la correlazione tra la drastica diminuzione delle emissioni e l’inasprirsi delle restrizioni a contrasto della malattia messe in campo dalla Presidenza del Consiglio dei ministri a partire da fine febbraio: le misurazioni effettuate da Tropomi relative alla qualità dell’aria italiana, rese disponibili il 13 marzo dall’Esa, evidenziano un miglioramento soprattutto nelle aree a maggiore concentrazione industriale del Nord Italia.

Anche in questo caso, “sebbene ci potrebbero essere delle lievi variazioni nei dati a causa della copertura di nuvole e delle condizioni meteo, siamo abbastanza certi che la riduzione delle emissioni che abbiamo osservato coincida con il lockdown in Italia e con la conseguente diminuzione del traffico e delle attività industriali”, come ha tenuto a precisare Zehner.

Nell’attesa di commentare quanto prima l’esito positivo della battaglia globale contro il Sars-Cov2, ciò che emerge dalle immagini appena commentate è che, se combattuta con scelte condivise a livello internazionale, anche la sfida al cambiamento climatico, egualmente fondamentale per le sorti del nostro pianeta, può essere vinta. A tal fine, un ruolo decisivo lo giocheranno proprio i satelliti per l’osservazione della Terra come Sentinel-5P.

Secondo Josef Aschbacher, direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, “Tropomi è oggi lo strumento più accurato che misura l’inquinamento atmosferico dallo spazio. Queste misurazioni, disponibili a livello globale grazie alla politica dei dati libera e aperta, forniscono informazioni cruciali per i cittadini e la politica.”

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