Ai primi di ottobre, mentre la cometa Lemmon si avvicinava alla soglia della visibilità a occhio nudo, il Governo federale degli Stati Uniti avviava la chiusura di molte attività pubbliche a seguito della mancata approvazione da parte del Congresso della legge di bilancio per l’anno fiscale 2026. Non è la prima volta che succede ed era già capitato proprio con Donald Trump alla Casa Bianca fra il 2018 e il 2019. Stavolta lo shutdown è stato causato da disaccordi tra i partiti sui livelli di spesa federale, sulla revoca degli aiuti esteri e sui sussidi per l’assicurazione sanitaria, lasciando temporaneamente senza stipendio ben 700mila dipendenti pubblici.
I servizi considerati essenziali hanno continuato a funzionare ma molte agenzie, tra cui la Nasa, hanno subito una sospensione parziale o totale delle attività. L’agenzia spaziale ha messo in congedo oltre 15mila unità di personale su un totale di poco più di 18mila. Di conseguenza, sono congelati buona parte dei programmi scientifici e di outreach, come centri di visita, i canali social e il celebre Nasa TV, ma le missioni considerate troppo critiche per essere interrotte rimangono attive.
La Stazione spaziale internazionale mantiene il suo equipaggio, con controllori di volo e ingegneri operativi 24 ore su 24 per garantire la sicurezza e il funzionamento dei sistemi. Anche i satelliti per l’osservazione della Terra e quelli meteorologici, vitali per la sicurezza pubblica, continuano a operare per fornire dati su fenomeni atmosferici, disastri naturali e detriti spaziali. Però, gran parte delle attività di ricerca sono state sospese, bloccando i progressi su molti progetti.
L’intero Programma Artemis è al sicuro (per ora) e ciò dimostra l’impegno della Nasa a rispettare la scadenza di Artemis II, la missione con equipaggio che volerà attorno alla Luna, attualmente prevista nei primi mesi del 2026, di cui parliamo anche in questo numero. Qualsiasi ritardo significativo di Artemis II si ripercuoterebbe su Artemis III, la missione che mira a riportare gli astronauti sulla superficie lunare, aumentando così le preoccupazioni degli esperti per una tabella di marcia già molto compressa.
La posta in gioco è alta: la nuova corsa alla Luna con la Cina è in corso, e se gli Usa arrivassero secondi si scatenerebbero altri turbamenti geopolitici in aggiunta a quelli già in atto.
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LA REGINA ELARGISCE I SUOI DONI
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LA LUNA E OLTRE
ARTEMIS II: CINQUE MESI AL LANCIO
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E INTANTO SI PREPARA ARTEMIS III
di A. Lo Campo
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QUANDO I PIANETI DIVENTANO PIXEL
di R. Retez
FUORI ORBITA
UNA BREVE PAUSA DURANTE LA LETTURA
a cura della Redazione
RECENSIONI
I CONSIGLI DI COSMO2050
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