UN VIAGGIO ATTRAVERSO LE NEBULOSE DI ORIONE

Lo ha compiuto il Sistema solare milioni di anni fa, stando ai dati del satellite astrometrico Gaia

by Piero Stroppa

Chi non vorrebbe effettuare un viaggio cosmico attraverso la Grande Nebulosa di Orione? Il Sistema solare ha fatto qualcosa del genere milioni di anni fa, nel suo continuo e complesso movimento attorno al centro della Via Lattea.

In questo suo peregrinare (non si deve pensare a un’orbita dalla geometria precisa come quella di un pianeta intorno al Sole) il Sole con il suo sistema planetario interagisce con svariati ambienti galattici, che comprendono regioni gassose molto dense. Questi incontri possono comprimere l’eliosfera, la bolla protettiva del sistema planetario, esponendo l’atmosfera terrestre all’impatto con le polveri interstellari.

Attraversando l’Onda di Radcliffe

Utilizzando osservazioni spettroscopiche eseguite dalla missione astrometrica Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa), un team di ricercatori dell’Università di Vienna ha scoperto che, in un’epoca compresa tra 14,8 e 12,4 milioni di anni fa, il Sistema solare ha attraversato la cosiddetta Onda di Radcliffe, una vasta struttura formata da regioni di formazione stellare interconnesse tra loro, che comprendono anche la grande nube molecolare del complesso di Orione.

Scoperta dall’Istituto Radcliffe di Harvard che le ha dato il nome, questa struttura di gas e polveri galattiche si estende per 9000 anni luce ed è animata da un lento movimento serpeggiante. Quando il Sole l’ha attraversata, ha incontrato regioni ad alta densità gassosa, all’epoca in cui si stavano formando gli ammassi stellari che oggi sono catalogati come NGC 1977, NGC 1980 e NGC 1981, situati a nord e a sud della Grande Nebulosa.

 

Una rappresentazione dell’Onda di Radcliffe, con le nubi che compongono la struttura evidenziate in rosso e sovrapposte a un’illustrazione della Via Lattea. La posizione del Sole è evidenziata dal punto giallo.

 Gli effetti sull’atmosfera terrestre

L’incremento del flusso di polvere interstellare dovuto a questo incontro potrebbe aver causato svariati effetti sul nostro pianeta. Le polveri arrivate sulla superficie terrestre possono aver lasciato, nei registri geologici, tracce di elementi radioattivi provenienti dalle supernove, che però la tecnologia attuale non è ancora in grado di rilevare.

Inoltre, potrebbero aver alterato il bilancio radiativo della Terra, con un effetto di raffreddamento. L’epoca del passaggio del Sistema solare attraverso la regione di Orione corrisponde alla transizione climatica del Medio Miocene, che produsse un raffreddamento del clima, con una forte espansione della calotta glaciale antartica, ma per avere una conferma di questa correlazione occorrono ulteriori studi.

È doveroso precisare che questa passata transizione climatica e l’attuale cambiamento climatico non sono paragonabili, dato che quella del Medio Miocene è avvenuta durante un periodo durato centinaia di migliaia di anni, mentre l’attuale riscaldamento globale sta evolvendo a un ritmo senza precedenti, nell’arco di decenni, a causa delle azioni dell’uomo.

 

 

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