Dischi volanti ed extraterrestri non popolano solo romanzi e film di fantascienza, ma anche giornalini e fumetti divorati da grandi e piccini. La fascinazione per l’immagine dell’”alieno”, la presenza di straordinarie tecnologie, l’ipotesi di visite da altri mondi, implica una fondamentale seduzione per l’ignoto, il non identificato.
Per rappresentare quasi un secolo di “contaminazioni aliene” il Centro Italiano Studi Ufologici, associazione culturale no-profit con sede a Torino, ha proposto nei mesi scorsi la mostra tematica “Fumetti dell’altro mondo” presso il museo etnografico “C’era una volta” di Alessandria.
Battaglie spaziali ante-litteram
Ancora prima che i “dischi volanti” iniziassero a far notizia, negli anni ’30 del secolo scorso, dai pulp-magazine le guerre spaziali si trasferiscono ai fumetti e alcune storie di genere avventuroso con protagonisti, ad esempio, Flash Gordon e Brick Bradford, sono illustrate con fantasiose astronavi che anticipano le narrazioni successive. Ma il primo fumetto italiano in cui i dischi volanti sono così chiamati è un episodio del luglio 1948 de L’invincibile Dan, anche se si tratta di velivoli terrestri.
Invece una storia interamente dedicata al mistero celeste di quei tempi appare solo nel 1950 ad opera di Onofrio Bramante, noto pittore e fumettista. Un fascicoletto spillato venduto a 50 lire che narra del ritrovamento del cadavere di un extraterrestre di bassa statura recuperato da un disco volante precipitato. I suoi simili, definiti “disconauti”, riescono a riprendersi il corpo e portarlo sul loro disco. Un aereo, raffigurato non casualmente come il Bell X-1, il primo velivolo a superare la velocità del suono nel 1947, si mette all’inseguimento, ma viene catturato e trasportato su una base spaziale. Il pilota, intuendo le intenzioni ostili dei suoi sequestratori, si impossessa di un disco volante e fugge verso la Terra, ma viene abbattuto prima di poter lanciare l’allarme.
Di tutt’altro genere, più umoristico e grottesco, la storia Pippo nel duemila di Benito Jacovitti pubblicata a puntate sul settimanale Il Vittorioso a partire dall’ottobre 1950, dove il protagonista e i suoi compari vengono letteralmente risucchiati (e qui abbiamo un esempio di un’ipotetica tecnologia, quella del “raggio traente”, presente nella fantascienza, ma anche nelle testimonianze ufologiche) da un “mastodontico” disco volante proveniente dal futuro che li trasporta, viaggiando alla velocità della luce, nell’anno 2250.
Aviatori contro marziani
I marziani sono invece protagonisti del fumetto fantascientifico Fulgor, il cavaliere del cielo (testi di Roberto Renzi e disegni di Augusto Pedrazzi) pubblicato in formato striscia tra il 1952 e il 1953. La trama ha come protagonista il pilota spaziale Fulgor: durante un combattimento il suo aereo si schianta contro un disco volante. Da qui il protagonista fa la conoscenza con gli abitanti del pianeta Marte che sono divisi in due fazioni, una cordiale con la quale fa amicizia e l’altra ostile con cui entra in conflitto.
Un altro personaggio storico della fantascienza a strisce, è Jeff Hawke, pilota della RAF, apparso per la prima volta sul The Daily Express nel febbraio 1954. Il suo autore, l’inglese Sydney Jordan, dichiarò che il fattore scatenante per la creazione del suo personaggio fu proprio l’avvento del fenomeno “dischi volanti” che rese possibile un’ambientazione spaziale, in un’epoca in cui l’astronautica era ancora agli albori. Jeff, a seguito di un incidente mortale, viene salvato da strane creature aliene che lo ingaggiano come ambasciatore diplomatico della Federazione Galattica. Iniziano così le sue avventure nel cosmo ma anche sulla Terra, attraversando alcuni dei grandi misteri archeologici e segreti nascosti. In Italia il fumetto approda sulle pagine della neonata rivista Linus nel 1965.
Contaminazioni spaziali
Sono migliaia le storie apparse su storici periodici a fumetti, quali Il Vittorioso, il Corriere dei Piccoli e Il Giornalino. Altresì l’universo Disney è stato “invaso” a partire da Paperino e i piatti volanti del 1952, una storia tutta italiana di Guido Martina e Luciano Bottaro. UFO e alieni non restano relegati ai “giornaletti”, ma irrompono anche in generi letterari per adulti, compresi i fumetti horror ed erotici. Tra le opere che hanno recepito queste tematiche, il capolavoro argentino L’Eternatuta e tutti i generi di supereroi, ma anche grandi autori vi ci sono cimentati, come Mino Milani, Hugo Pratt e Guido Crepax. Da ricordare anche Alfredo Castelli, non solo per Martin Mystère, e di conseguenza gli altri personaggi bonelliani, compreso l’insospettabile Tex.
Proprio gli aspetti folkloristici e mitologici del fenomeno UFO ne fanno una narrazione intramontabile che i fumetti, a loro volta, hanno accolto, Insomma, roba dell’altro mondo.
Paolo Toselli