L’OPTICAL SETI ANCHE IN ABBAZIA

Un telescopio a Praglia lavorerà per la ricerca ottica di segnali artificiali extraterrestri

by Graziano Chiaro

La ricerca di intelligenze extraterrestri (Seti), tradizionalmente praticata nel dominio delle frequenze radio, si sta diffondendo anche nella banda ottica dello spettro. L’Optical Seti ricerca segnali di luce visibile potenzialmente attribuibili a intelligenze extraterrestri, in particolare segnali di tipo laser, poiché un fascio stretto è essenziale se si vuole inviare luce a lunga distanza in modo efficiente (vedi Cosmo2050 n. 59).

Telescopio LaserSETI alle isole Canarie

La comunicazione tramite la luce ha un vantaggio fondamentale rispetto alla comunicazione radio: può trasmettere molti più bit al secondo, fino a mezzo milione di volte di più.  Si tratta quindi di esaminare sistemi stellari alla ricerca di brevissimi lampi di luce (dell’ordine dei nanosecondi) che potrebbero indicare la presenza di comunicazioni extraterrestri. Mentre le stelle producono uno spettro completo dal blu al rosso, un laser apparirà solo alla sua lunghezza d’onda caratteristica (come il tipico puntatore laser rosso).

Attualmente, non sono note sorgenti ottiche monocromatiche prodotte dalla natura, quindi il rilevamento di sorgenti simili a laser indicherebbe la presenza di una civiltà extraterrestre. Oppure rivelerebbe l’esistenza di un nuovo tipo di fenomeno astrofisico.

Alle Isole Canarie sta nascendo, grazie al Seti Institute, un osservatorio dedicato alla ricerca di segnali laser extraterrestri utilizzando telecamere  in grado di inquadrare circa 75 gradi di cielo e di registrarli su sensori a stato solido.  Altri osservatori del genere sono già attivi, ma non bastano, ne occorrerebbero tanti, distribuiti in tutto il mondo, per riuscire a realizzare il monitoraggio dell’intero cielo.

Osservatorio sito nei giardini dell’Abbazia di Praglia

In Italia, il nuovissimo osservatorio astronomico realizzato all’interno dell’Abbazia di Praglia, in provincia di Padova contribuirà alle ricerche Optical Seti, grazie alla moderna robotizzazione della strumentazione, con il monitoraggio di una serie di sistemi stellari situati  in un raggio di cento anni luce dove è stata rilevata la presenza di esopianeti  abitabili del tipo super-Terre e quindi potenzialmente adatti alla presenza di civiltà extraterrestri.

L’osservatorio è dotato di un telescopio Ritchey-Chrétien RC 500/3200 Pro RC CGC OTA prodotto dall’azienda italiana Officina Stellare, partner strumentale della ricerca. Il telescopio sarà il cuore del programma osservativo e sarà gestibile, grazie alla completa remotizzazione dei controlli, da tutti i ricercatori che fanno parte del programma, dovunque si trovino.

In particolare, l’osservatorio di Praglia lavorerà in stretto contatto con quello delle Canarie, assicurando così la tempestività della analisi dei dati, nel caso di registrazione di un segnale significativo. I responsabili dei progetti sono Eliot Gillum (Seti Intitute, California) per l’osservatorio alle Canarie e Graziano Chiaro (Iasf/Inaf di Milano) per l’osservatorio di Praglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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