LA SUPERCOMETA DI ALMA

Il grande sistema di radiotelescopi dell'Eso in Cile ha analizzato questo oggetto da record durante il suo avvicinamento al Sole

by Piero Stroppa

È stata scoperta nel 2014, ha un periodo orbitale di milioni di anni e ha un diametro di 140 chilometri: queste sono le caratteristiche principali di C/2014 Un271, una grande cometa della Nube di Oort, protagonista di uno studio basato sulle osservazioni della schiera di antenne Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell’Eso (European Southern Observatory) in Cile. Lo studio è coordinato dal Dipartimento di Fisica dell’American University di Washington con la partecipazione del Goddard Space Flight Center della Nasa.

C/2014 Un271 è stata individuata il 20 ottobre 2014 dagli astronomi Pedro Bernardinelli e Gary Bernstein nell’archivio delle immagini acquisite dalla Dark Energy Survey, una mappatura mirata a indagare la natura dell’elusiva energia oscura. La cometa è la più grande mai osservata nella Nube di Oort, la remota regione dello spazio popolata da questi oggetti celesti e che è ritenuta un residuo della nebulosa da cui ebbe origine il Sole. C/2014 Un271, che è dieci volte più grande rispetto alle sue colleghe più conosciute, è stata intercettata da Alma mentre si trovava a una distanza di 16,6 Unità astronomiche, la distanza media Terra-Sole.

Le antenne di Alma sull’altopiano cileno di Chajnantor alla quota di 5000 metri, eccezionalmente ricoperte di neve in un sito che è il secondo più arido del mondo dopo l’Antartide

I dati raccolti da Alma hanno rivelato l’emissione di getti di monossido di carbonio dal nucleo cometario, un fenomeno che solleva interrogativi su come si evolverà la cometa nel corso del suo viaggio verso il Sistema solare interno, che prevede il passaggio al perielio il 23 gennaio 2031, a una distanza dal Sole di 11 Unità astronomiche, prima di ritornare nelle profondità cosmiche. I dati raccolti dal radiotelescopio hanno permesso al gruppo di lavoro di integrare i dati raccolti in precedenti campagne e di tracciare un identikit dettagliato della cometa e delle polveri che circondano il suo nucleo.

Questo fenomeno tenderà ad aumentare man mano che la cometa si avvicinerà al Sole; nei prossimi anni sarà dunque possibile analizzare nuovi dettagli sulla sua composizione primitiva e sul passato del Sistema solare. Osservazioni di questo genere sono di grande rilievo per aiutare a chiarire questioni ancora aperte, come la provenienza dell’acqua sulla Terra e la formazione di ambienti favorevoli allo sviluppo della vita.

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