Il 28 settembre scorso l’agenzia spaziale cinese Cms ha comunicato il design delle tute spaziali che saranno indossate dai primi taikonauti che raggiungeranno la superficie della Luna. Un design nelle forme simile a quello delle tute Nasa del 2020, poi scartate; mentre nell’estetica somigliano a quelle di Axiom Space del 2023, che continuano a mantenere il primato nella categoria visiera più ampia.
Le tute, a cui verrà presto dato un nome tramite acclamazione popolare, sono provviste di dispositivi di controllo sul petto e di due telecamere ai lati della visiera, ottimizzate l’una per riprendere soggetti vicini, l’altra per soggetti lontani.
Secondo i piani di Pechino, queste tute raggiungeranno la Luna fra 5 anni, in occasione dell’ottantesimo anniversario della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese. L’ottobre 2029 sembra una data abbastanza ardita, dato che il razzo necessario, il Lunga Marcia 10, non farà un volo di test prima del 2027. Inoltre, alla Cina manca ancora la navicella, già battezzata Mengzhou, cioè “Vascello dei sogni”. Potrà ospitare fino a sette passeggeri, ma ha affrontato un solo volo di test senza equipaggio nel 2020, in una versione ancora incompleta. All’appello manca anche il lander Lanyue (“Abbraccio lunare”), simile per design a quello delle missioni Apollo della Nasa.
Davide Lizzani