Aggiornamenti sulla cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS)

L'attività sembra essere in ripresa dopo il calo di giugno

by Giuseppe Donatiello

Scoperta dallo Tsuchinshan (Osservatorio della Montagna Purpurea) situato in Cina, il 9 gennaio 2023 tramite la stazione d’osservazione XuYi, ritenuta persa, la cometa è stata poi ritrovata il 22 febbraio 2023 dal programma di ricerca astronomica ATLAS. Grazie al ritrovamento d’immagini prescoperta, fu possibile calcolare un’orbita precisa di questa cometa, quindi anche una curva di luce adattata allo sviluppo esibito sino a quel momento.

Secondo i calcoli di Syuichi Nakano del CBAT, C/2023 A3 avrebbe raggiunto una magnitudine negativa (-0,1) nei primi giorni di ottobre 2024, cioè tra il perielio previsto per il 27 settembre e la minima distanza dalla Terra il 12 ottobre. Essendo una cometa retrograda con forte inclinazione (139°), la migliore visibilità ci sarebbe stata dapprima di mattino e poi a sera con la cometa, comunque, con breve elongazione dal Sole.

Le polveri fanno la differenza

Gran parte delle attese erano quindi riposte nella fase favorevole della coda di polveri e alla maggiore attività cometaria esibita di solito dopo il perielio. In tali condizioni, anche con il cielo chiaro del crepuscolo, C/2023 A3 sarebbe stato un oggetto ben visibile a occhio nudo.

La cometa si è comportata come da attese sino alla fine di aprile di quest’anno quando, nel volgere di qualche giorno, la produzione di polveri è scesa drasticamente facendo calare per tutto il mese di maggio e giugno la magnitudine complessiva sotto +10. Il calo di brillanza registrato non era riconducibile al gioco delle rispettive orbite, anzi la deviazione dai valori di magnitudine attesa (circa +7) diventava particolarmente evidente.

Era chiaro che qualcosa fosse accaduto nel nucleo ma cosa?

Secondo il famoso esperto di comete Zdenek Sekanina, era il segno premonitore di una frammentazione in corso, cosa più che probabile per comete novelle con le medesime caratteristiche della Tsuchinshan-ATLAS. Verosimilmente, era invece in corso l’esaurimento delle polveri all’interno di sacche sotto la superficie della cometa. In ogni modo, in tale situazione si profilava una magnitudine massima intorno a +5 e questo voleva dire che non ci sarebbe più stata alcuna “grande cometa” con luminosità sopra la soglia di visibilità a occhio nudo nei mesi di settembre e ottobre.

Per questo motivo abbiamo smorzato le grandi attese iniziali nell’articolo pubblicato sul n. 53 di Cosmo2050 attualmente in edicola.

Nonostante tali accadimenti, siti e testate ancora cavalcano la storia della “cometa del secolo” autunnale. Ben consapevoli dell’imprevedibilità delle comete e di quelle nuove in particolare, abbiamo preferito informare i nostri lettori attraverso il sito in modo da fornire notizie aggiornate sugli sviluppi, evitando titoli a effetto o creare eccessive attese (o eccessive delusioni!).

Curva di luce aggiornata e la previsione di sviluppo attuale. Cortesia COBS (cobs.si)

Buone notizie. Forse.

Dai primi di agosto, la brillanza della cometa sta crescendo più del previsto. Tali impennate, di solito, non sono di buon auspicio, essendo foriere di una frantumazione in corso come postulato da Sekanina. Se così fosse, avremmo assistito a un rapido crollo della brillanza complessiva dopo pochi giorni.

Il continuo monitoraggio con misure fotometriche del falso nucleo sembra invece suffragare l’integrità del nucleo, quindi la crescita in luminosità complessiva è riconducibile a un’intrinseca ripresa dell’attività. Con questa tendenza, escludendo possibili imprevedibili parossismi, la cometa non dovrebbe comunque superare la mag +2 al perielio e ritornare a essere un oggetto interessante con visibilità a occhio nudo. Purtroppo, però, tale luminosità corrisponde alla minore elongazione dal Sole, rendendo la cometa di fatto invisibile. Quando la separazione dal Sole sarà sufficiente per essere scorta (almeno 25°), la brillanza media sarà ormai scesa intorno alla mag +5, quindi ancora difficile da scorgere nella luce del crepuscolo.

Gran parte delle attese sulla sua visibilità erano riposte nella possibilità di magnitudine negativa, tale da rendere C/2023 A3 visibile a occhio nudo anche nel cielo chiaro del tramonto. Questo, al momento, non sembra essere lo scenario possibile.

 

In arrivo C/2024 G3 (ATLAS)

Se alla fine la cometa C/2023 A3 deluderà, qualche inattesa speranza può essere riposta nella C/2024 G3 (ATLAS), in questi giorni a poco meno di 3 UA dalla Terra e di mag +16. Non dovremo nemmeno attendere molto perché il suo massimo di luminosità è previsto per dopo Capodanno. Prima di abbandonarci a facili entusiasmi, diciamo subito che non sarà un oggetto facile per varie ragioni.

Curva di luce prevista C/2024 G3 (ATLAS). (COBS)

C/2024 G3 (ATLAS) è stata scoperta il 5 aprile 2024 e sembra essere una cometa dinamicamente nuova, il che significa che entra per la prima volta nel Sistema Solare interno. Le comete nuove sono ricche di sostanze volatili quindi la loro luminosità, a grande distanza dal Sole, può essere ingannevole poiché molte esauriscono tale carico strada facendo. Le comete sono tipicamente più luminose al perielio, quando sono vicine al Sole. C/2024 G3 raggiunge il perielio il 13 gennaio 2025 a una distanza di appena 0,094 AU con una magnitudine calcolata di -0,6. Ciò significa che potrebbe diventare visibile a occhio nudo, come la famosa cometa NEOWISE nel 2020.

La progressiva distruzione della cometa ISON nel 2013 in immagini prese dal dell’ESA/NASA Solar and Heliospheric Observatory. (ESA/NASA/SOHO/SDO/GSFC)

Prudenza

0,094 AU dal Sole sono però davvero pochissime e la cometa potrebbe non sopravvivere al suo perielio, frammentandosi o evaporando completamente così come fece la ISON nel 2013. La sua magnitudine assoluta (circa 9) è sotto il limite di Bortle per la sopravvivenza di una cometa dopo essersi avvicinata al Sole.

Tuttavia, anche se C/2024 G3 sopravvivesse al perielio, avrebbe un’elongazione solare di circa 5 gradi in quel momento. Questo significa difficile da osservare dall’Emisfero Nord e altrettanto in quello Sud circa una settimana dopo, probabilmente già notevolmente indebolita. Possiamo solo sperare che la cometa diventi tanto brillante da essere visibile nel crepuscolo come fece la C/2006 P1 (McNaught) negli stessi giorni del 2007.

In sintesi, il destino della cometa C/2024 G3 rimane incerto. Può diventare visibile a occhio nudo oppure frammentarsi anche prima di raggiungere il perielio, così come tante comete fanno. Vi terremo aggiornati.

 

In evidenza la C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) il 02 agosto 2024 UT 17:31 ripresa dal Farm Tivoli in Namibia. Cortesia di Gerald Rhemann.

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1 comment

roberto caritti 25 Agosto 2024 - 9:12

Grazie per l’articolo, che finalmente descrive bene l’evoluzione della C/2023 A3 (ed ecco spiegato perché, da qualche mese, i dati di TheSkyX danno la magnitudine non superiore a 4,5: in pratica sarà un’altra 12P/Pons-Brooks). Speriamo che possa arrivare almeno alla magnitudine 2 nelle albe di fine settembre, seppur sempre molto bassa sull’orizzonte orientale: di certo da metà ottobre, al tramonto, sarà molto meno spettacolare di quanto si sperasse, peccato…

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