E’ un drone. Ma non come tutti gli altri. Ed è un progetto del tutto innovativo ideato, progettato e sviluppato da un team di studenti del Politecnico di Torino, provenienti da vari Dipartimenti.
E’ il Team Icarus del Politecnico di Torino, che ha recentemente presentato il nuovo progetto di drone alimentato a energia solare, presso una sede del tutto naturale l’Energy Center, una struttura non a caso circondata e alimentata da pannelli solari. E alla presentazione del nuovo drone solare ha fatto da testimonial d’eccezione, un personaggio che di volo a livello generale, e anche di “volo sostenibile” ne ha grande esperienza: Maurizio Cheli, pilota ed ex astronauta dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea, capo collaudatore Eurofighter e recordman di velocità su un veicolo elettrico.
Il team studentesco “Icarus”, che con 130 membri è il più numeroso dell’Ateneo torinese, lavora su diversi progetti davvero sfidanti: tra questi, il Progetto RA, che punta a sviluppare il primo drone solare sviluppato da un Ateneo italiano con una missione approvata dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.
Il team – supervisionato dal professor Paolo Maggiore, ordinario di Sistemi Aerospaziali presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale DIMEAS del Politecnico di Torino – ha presentato il progetto che sta per partire insieme a Cheli, con il quale collaborò già per il record di velocità (250 chilometri orari) su un velivolo elettrico nel 2009. Esperienza ricordata da Cheli nel corso dell’evento.
“Ben vengano questi progetti multidisciplinari – ha commentato Cheli, che è stato “mission specialist” sullo Shuttle Columbia nella missione STS 75 nel 1996 – perché , tra l’altro permettono di ottenere del know how in molte altre discipline”. I relatori hanno trattato il tema della propulsione aerospaziale elettrica declinata nelle diverse forme: batterie, energia solare e idrogeno.
L’obiettivo del progetto Record Aircraft è lo sviluppo e la realizzazione di un drone come dimostratore tecnologico, capace di svolgere missioni di lunga durata in completa autonomia energetica grazie all’utilizzo dell’energia solare.
Il prototipo iniziale, denominato “Amelia“, progettato e costruito dagli studenti, ha effettuato il suo volo inaugurale nel maggio 2022. Questo volo ha dimostrato la capacità del gruppo nel realizzare un UAV (Unmanned Aerial Vehicle) di dimensioni medio-piccole, con un peso di 15 kg e un’apertura alare di 5 metri, compiendo un volo della durata di circa 20 minuti. Tale esperienza ha fornito importanti indicazioni sulle aree da migliorare per avanzare tecnologicamente con i futuri prototipi.
Dopo il raggiungimento della prima pietra miliare rappresentata dal prototipo, il gruppo si è posto un nuovo obiettivo per il velivolo futuro: raggiungere un’autonomia di oltre 10 ore utilizzando esclusivamente l’energia solare.
La progettazione del prossimo velivolo, denominato “Record Aircraft 2.0“, è stata avviata nel marzo 2023 ed è attualmente in fase di sviluppo di dettaglio. La progettazione è programmata per essere completata entro settembre 2024.
La costruzione è programmata per l’autunno 2024. L’installazione dei sistemi del velivolo, come il paracadute, la batteria e il computer di controllo del volo, avverrà durante i mesi autunnali, mentre il volo inaugurale è previsto prima di Natale. I test di volo sono pianificati per marzo e aprile 2025, con il volo di missione previsto per maggio 2025.
Alessandro Borgia, studente di ingegneria e responsabile del progetto RA 4.0 per il Team Icarus, ha commentato: “Da tempo come team ci occupiamo di aerei e di razzo modelli, una grande passione. Il nostro progetto punta a collocarsi nell’ attuale panorama di sviluppo dell’aviazione mondiale che sempre più è orientato verso soluzioni più eco-sostenibili. La scelta di realizzare un drone solare ad elevata autonomia di volo punta a validare un concept di velivolo utilizzabile per diversi usi come monitoring, search and rescue e rilievi del territorio.”
“ Il nostro obiettivo è anche di essere i primi in categoria. Ma non solo per conseguire dei record, per altri scopi tecnici, a cominciare dal funzionamento delle celle solari. Gli obiettivi? Rilievi di terreni, ricognizioni marittime, allarme per protezione civile in caso di calamità” – ci dice Borgia.
Di grande rilevanza i dati presentati da Luca Bedon, dirigente di Avio Aero: “Stiamo puntando decisamente sulle tecnologie ibride-elettriche del volo aereo del futuro – dice – “Negli ultimi trent’anni, grazie a questi primi miglioramenti le emissioni causate dai motori dei velivoli commerciali sono scese del 30 per cento. Si può ancora scendere, in tempi brevi, e di molto, fino al quasi totale abbattimento. Stiamo lavorando in questa direzione e siamo ottimisti”.