I buchi neri, quelli grandi

by Marco Sergio Erculiani

Più di qualche volta abbiamo parlato di buchi neri. Quelle misteriose entità che altro non sono che stelle molto massicce che, arrivate alla fine della loro esistenza, sono collassate su sé stesse, espellendo gli strati più esterni e compattandosi sempre più. La loro estrema gravità fa sì che, spesso, nemmeno la luce riesca ad uscire.

Ma allora come facciamo a vederli? E quanto sono grandi i buchi neri?

Le dimensioni sono molto variabili. Si parte dai micro-buchi neri, di massa pari a quella della Luna e raggio fino a 0,1 mm a buchi neri supermassicci con masse fino a 1 miliardo di masse solari e raggi fino a 400 volte la distanza Terra-Sole.

Recentemente però è stata fatta una scoperta incredibile da un team di ricerca della Australian National University (ANU): un buco nero supermassiccio, chiamato J2157, che ha una massa di 34 miliardi di volte quella del nostro Sole. In pratica è l’intera massa di una galassia medio-piccola. La massa di questo buco nero è stata stimata in 8000 volte quella del buco nero che si trova al centro della nostra galassia: la Via Lattea.

Il buco nero scoperto è lui stesso al centro di una galassia attiva. Quando questi oggetti triturano materiale si forma un disco di accrescimento che orbita attorno ad essi formando un nucleo galattico attivo, un quasar. Il materiale più interno orbita a velocità pari a frazioni della velocità della luce mentre il materiale più esterno orbita meno velocemente. L’attrito viscoso che ne deriva genera un calore estremo che fa brillare il disco, surclassando in luminosità tutte le stelle.

Siccome l’oggetto in questione è molto distante, la radiazione ha impiegato moltissimo tempo per arrivare fino a noi, partita quando l’universo aveva solo 1,2 miliardi di anni, meno del 10% dell’età attuale. Ancora non si sa bene come sia possibile che si siano formati mostri di tali dimensioni nelle prime fasi di vita dell’universo, ma si ipotizza che la galassia all’interno della quale si trova questo buco nero doveva essere una galassia immensa, talmente grossa da potergli fornire il materiale necessario affinché si ingrossasse fino a questo punto.

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