I globuli di Bok sono piccole nebulose oscure fatte di polvere cosmica e gas. Solitamente da queste regioni nascono nuove stelle. La loro massa va dalle due alle cinquanta masse solari e al loro interno l’idrogeno molecolare e gli ossidi di carbonio ed elio si fondono con una spruzzatina di silicati in polvere.
Un particolare tipo di questi globuli in particolare quelli irradiati dalla luce ultravioletta di stelle vicine, prendono il nome di globuli cometari. Ma perché questo strano nome?
Di simile alle comete questi oggetti hanno soltanto la lunga coda che è il risultato del disfacimento del materiale di cui sono composti a causa proprio del vento stellare. Visti da lontano sembrano oggetti leggeri e soffici, che sembrano ondeggiare in un mare oscuro, mentre come spose strisciano il loro velo diafano su di un tappeto di stelle. Furono scoperti nel 1976, in Australia, con il telescopio Schmidt del Regno Unito e la loro particolarità era che si trovavano tutti in una grande zona di gas incandescente nota come Nebulosa di Gum. Come le comete, la loro coda era rivolta in direzione opposta rispetto al resto di supernova delle Vele, al centro della Nebulosa.
La loro origine non è certa, infatti ci sono due teorie a riguardo. La prima è che questi oggetti potrebbero essere stati in origine delle nebulose sferiche che l’esplosione di una supernova vicina ha distorto. La seconda è che i globuli cometari potrebbero essere stati modellati in questa forma dai venti stellari e dalla radiazione ionizzante delle stelle calde e di grande massa come quelle del tipo OB. La loro scarsa luminosità li rende obiettivi particolarmente impegnativi per la fotografia a colori.
Uno strano globulo
Di recente, utilizzando il VLT Survey Telescope (VST) dell’osservatorio europeo al Paranal, è stata ripresa un’immagine di GN 16.43.7.01, un globulo cometario situato a 5000 anni luce di distanza nella costellazione dello Scorpione. Questo globulo, soprannominato “la Torre Oscura”, contiene densi grumi di gas e polvere in collasso da cui nasceranno delle stelle. La forma è il risultato di un intenso bombardamento di radiazioni provenienti da un ammasso di stelle giovani e luminose situate fuori dalla telecamera in alto a sinistra che ha spazzato via e delineato il globulo cometario con il caratteristico bagliore rosa della materia calda ed eccitata.