La ricerca SETI passa per i laser

Una nuova tecnica utilizza telecamere commerciali per la ricerca di impulsi brevissimi

Lo strumento LaserSETI 

La nuova tecnica di Laser SETI sviluppata da Eliot Gillum del SETI Institute dà nuovo impulso al più importante filone di ricerca SETI assieme alla radioastronomia (come il progetto COSMIC Seti, vedi la news a questo link).

La tecnica Laser SETI è particolarmente sensibile agli impulsi singoli di millisecondi che potrebbero essere stati trascurati in precedenti rilevamenti astronomici con tecniche simili. Sfruttando la monocromaticità  come una caratteristica intrinseca dei laser, è possibile per questo tipo di analisi utilizzare sensori a stato solido e lenti bidimensionali. Tali sensori sono disponibili commercialmente perché sono utilizzati per le telecamere video.

Su questa idea Gillum ha costruito un dispositivo che utilizza telecamere commerciali con obiettivi grandangolari per la copertura di 75 gradi di cielo. Dietro la lente c’è un reticolo che produce uno spettro di qualsiasi sorgente luminosa inquadrata dalla telecamera. Mentre le stelle produrranno uno spettro completo dal blu al rosso, un laser si presenterà solo alla sua lunghezza d’onda caratteristica. Ogni dispositivo di rilevamento Laser SETI consiste in due telecamere identiche, ruotate di 90 gradi l’una rispetto all’altra lungo l’asse di visualizzazione, una disposizione che aiuta a eliminare falsi allarmi dovuti per esempio ai raggi cosmici.

L’Italia, già partner attivo dell’Università di Berkeley con il radiotelescopio SRT da 65 metri dell’osservatorio di Cagliari, potrebbe diventare partner anche del progetto Laser SETI, qualora si giunga a un accordo sulla location di posizionamento degli strumenti per le osservazioni.  Dato che le osservazioni laser sono del tipo notturno, l’importanza di un cielo pulito e notti prive di intemperie sono condizioni fondamentali per la buona riuscita della ricerca.

L’Italia dipone di due siti interessanti alle isole Canarie. Il primo, sull’isola di La Palma, ospita il telescopio Galileo (vedi un video di presentazione a questo link) , il secondo nell’isola di Tenerife ospita le postazioni dei nuovi telelescopi Cherenkov appartenenti al network di CTA.  Le isole Canarie hanno un cielo estremamente sereno con non più di 20 giorni all’anno di pioggia, un paradiso per gli astronomi.

Vedi a questo link un video di presentazione del progetto LaserSETI

Graziano Chiaro

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