Ricerche Seti, raddoppiano le speranze

SONO MIGLIAIA LE SUPER-TERRE DA INDAGARE PER LA RICERCA DI TECNOFIRME

Le super-Terre sono una classe di esopianeti particolare e di grande interesse nella ricerca Seti.  Sono più massicce della Terra ma più leggere dei giganti ghiacciati come Nettuno e Urano. Hanno una dimensione compresa tra il doppio della Terra e fino a dieci volte la sua massa.

La vera natura di questi pianeti rimane ancora avvolta nell’incertezza perché non abbiamo nulla di simile nel nostro Sistema solare; tuttavia, è su questi pianeti che maggiormente si concentrano le attenzioni della ricerca Seti (Search of Extraterrestrial intelligence) di possibili tecnofirme prodotte da civiltà extraterrestri.

Le super-Terre sono una tipologia di esopianeti che, se orbitanti nella zona abitabile attorno a una stella simile al Sole (di tipo G) possono avere acqua in superficie e terre emerse come il nostro pianeta. Le super-Terre sono quindi i migliori candidati per ospitare vita considerando il modello terrestre. 

La Nasa ha confermato la presenza 1675 super-Terre tra gli oltre 5000 esopianeti noti attualmente. E il telescopio spaziale Kepler, anche se ormai in pensione, continua a dare soddisfazioni nello studio di tali pianeti.

Questa nuova selezione si aggiunge alle oltre 700 super-Terre tenute sotto controllo con il Sardinia Radio Telescope di Cagliari e con l’antenna radio dell’osservatorio di Medicina (Bologna), costituendo il target della campagna osservativa Seti 2024 che verrà condotta dai due telescopi italiani. Se raddoppiano i numeri, raddoppiano le speranze per un risultato positivo. 

Graziano Chiaro, astrofisico dello Iasf (Istituto di astrofisica spaziale e fisica cosmica) di Milano, analizzando i  dati osservativi del telescopio Kepler e della missione Tess, relativi a 9570 candidati esopianeti  non ancora chiaramente classificati, ha evidenziato ulteriori 1256 nuovi pianeti con le caratteristiche di una super-Terra, 1181 dei quali orbitano attorno a una stella del tipo G. I risultati di questo studio, se confermati, si andranno a sommare al dato ufficiale Nasa, raddoppiando così il numero di questa tipologia di esopianeti.

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