Stelle di antimateria nella Via Lattea

by Marco Sergio Erculiani

Le particelle come i protoni e gli elettroni in natura hanno dei sosia fatti di antimateria, dotati di carica opposta (nell’esempio, antiprotoni e antielettroni). Per questo, quando una particella e il suo partner di antimateria si incontrano, si annichilano.

Le ricerche teoriche e sperimentali ci suggeriscono che subito dopo la nascita del nostro Universo, la materia e l’antimateria erano presenti in eguale quantità. Tuttavia, 13,8 miliardi di anni più tardi, nell’Universo visibile sono rimaste solo le strutture composte di materia. L’antimateria barionica all’interno del nostro vicinato, nell’ambito solare e galattico, è circoscritta all’osservazione di raggi gamma ad alta energia. Quando infatti l’antimateria entra in contatto con la materia normale, produce radiazioni di annichilazione.

La mancata rilevazione di questa caratteristica di annientamento nei raggi gamma aveva fino ad oggi escluso l’esistenza di notevoli quantità di antimateria barionica nel Sistema Solare e nelle sue vicinanze, nella Via Lattea e fino alla scala degli ammassi di galassie. Tuttavia, il rilevamento di alcuni nuclei di antielio da parte dell’esperimento Alpha Magnetic Spectrometer (Ams-02) sulla Stazione spaziale internazionale ha aperto uno spiraglio. In particolare, è stato rivelato un antielio ogni cento milioni di atomi di elio. Alcuni autori sostengono che l’individuazione di un singolo antielio potrebbe essere un indizio della presenza di antistelle o di antigalassie.

Lo studio delle sorgenti di raggi gamma ha analizzato fenomeni nella gamma energetica da 50 MeV a 1 TeV e ha mostrato 5787 sorgenti di raggi gamma con i loro relativi parametri spettrali, distribuzioni dell’energia spettrale e curve di luce.

Alla fine sono state isolate 14 stelle candidate a essere compatibili con il segnale atteso dall’annientamento materia-antimateria. La natura di queste fonti è ancora incerta. Infatti, è molto probabile che siano in realtà altri tipi di emettitori di raggi gamma come pulsar o buchi neri. Tuttavia, si stima che nella Via Lattea, ci siano 2,5 antistelle per ogni milione di stelle regolari. Esse si trovano a distanze tra poche decine di parsec a 1000 parsec, quindi non è escluso che possano essere le stesse antistelle che hanno prodotto i nuclei di antielio rilevati dall’esperimento Ams-02. Sebbene sia ancora presto per identificare le popolazioni antistellari dall’analisi di questa caratteristica, questo lavoro apre una finestra su un campo ancora poco conosciuto.

Rivelare anche un solo oggetto celeste fatto da antimateria sarebbe straordinario ma,  come diceva il grande astronomo americano Carl Sagan, “affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie”.

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